Aderenza terapeutica: pochi pazienti con diabete gestiti in ambulatorio seguono le cure

Uno studio pubblicato su Primary Care Diabetes, diretto da Ruben Silva-Tinoco, dei Servicios de Salud Pública de la Ciudad de México, in Messico, riferisce che una bassa percentuale di pazienti ambulatoriali con diabete di tipo 2 con cure primarie regolari è realmente aderente al trattamento del diabete.

“L’aderenza ai farmaci è un elemento critico nella gestione del diabete. Noi abbiamo voluto studiare i fattori correlati al paziente associati all’aderenza al trattamento antidiabetico negli individui con diabete di tipo 2 nelle unità di assistenza sanitaria di base” affermano gli autori.

I ricercatori hanno portato avanti uno studio trasversale sui pazienti che ricevevano cure per il diabete in 18 unità di cure primarie a Città del Messico. I dati sono stati raccolti da cartelle cliniche e interviste mediche. L’aderenza alla terapia antidiabetica e i fattori correlati al paziente associati all’aderenza sono stati valutati attraverso un questionario autosomministrato. Fattori socio-demografici, clinici, comportamentali (comportamenti di auto-cura, come dieta sana, esercizio fisico o attività fisica, automonitoraggio del test della glicemia e cura dei piedi) e fattori correlati all’aderenza del paziente (comunicazione medico-paziente, attività quotidiane e sociali e rete di supporto, convinzioni terapeutiche alternative, comorbidità, sintomi del diabete e trattamento, effetti collaterali e accesso al trattamento) sono stati confrontati tra il gruppo aderente e quello non aderente.

Ebbene, su 319 pazienti ambulatoriali, il 48,3% ha aderito alla terapia antidiabetica. Nell’analisi aggiustata, i fattori correlati al paziente associati all’aderenza erano l’esercizio e l’attività fisica, comportamenti di auto-cura, interferenza del trattamento con le attività quotidiane, mancata soddisfazione delle risposte a domande poste al medico, indipendentemente dall’aumento del rischio cardiovascolare e dal trattamento con insulina.

“Queste informazioni possono essere utili per identificare i pazienti a rischio di bassa aderenza e per suggerire la progettazione di strategie di qualità dell’assistenza, come programmi di educazione al diabete per affrontare l’aderenza subottimale nei pazienti e formazione sulle abilità comunicative degli operatori sanitari” concludono gli autori.

Fonte: Prim Care Diabetes. 2022

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1751991822001395

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