Alcuni biomarcatori possono predire la remissione dell’Hiv dopo l’interruzione della terapia antiretrovirale

Alcuni nuovi biomarcatori che predicono la remissione dell’Hiv dopo l’interruzione della terapia antiretrovirale (Art) sono fondamentali per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche che possono raggiungere il controllo dell’infezione senza Art, una condizione definita come cura funzionale. Questi biomarcatori possono anche fornire indizi sui meccanismi biologici che controllano la replicazione dell’Hiv dopo l’interruzione della terapia e possono aiutare a progettare nuove strategie per curare l’Hiv. I ricercatori hanno identificato le firme metaboliche e glicomiche nel sangue di una rara popolazione di individui infetti da Hiv che possono sostenere naturalmente la soppressione virale dopo la cessazione dell’Art, noti come controllori post-trattamento. Questi risultati possono fornire nuovi biomarcatori non invasivi per prevedere sia la probabilità che la durata della remissione dell’Hiv dopo l’interruzione del trattamento.


Le sperimentazioni cliniche dirette alla cura sono infatti progettate per testare nuovi interventi terapeutici per sradicare l’infezione da Hiv. Questi studi richiedono che i partecipanti allo studio siano sottoposti a un’interruzione analitica del trattamento (Ati) per permettere ai ricercatori di valutare le loro strategie in assenza dell’effetto confondente dell’Art. L’Hiv rimane non rilevabile durante l’Art, ma nella stragrande maggioranza dei casi i carichi virali salgono entro pochi giorni o settimane dopo l’interruzione dell’Art e devono essere attentamente monitorati. Attualmente, non sono disponibili metodi semplici e non invasivi per monitorare il rimbalzo virale dopo l’Ati. Pertanto, i biomarcatori potrebbero migliorare la sicurezza dell’Ati, prevedendo per quanto tempo un paziente può rimanere senza Art, e saranno fondamentali per comprendere i meccanismi del controllo virale post-Art.


Lo studio è stato condotto utilizzando campioni di sangue disponibili da due coorti di pazienti che hanno partecipato a precedenti studi clinici: un gruppo di 24 individui con infezione da Hiv sottoposti a un’Ati a tempo indeterminato senza agenti immunoregolatori concomitanti e un gruppo di 74 individui provenienti da sei studi clinici Actg che valutavano diversi vaccini e immunoterapie.


Nel complesso, questo studio ha identificato potenziali biomarcatori associati al controllo dell’Hiv dopo l’Art e ha il potenziale per contribuire significativamente sia alla ricerca sulla cura dell’Hiv che alla scoperta di nuovi meccanismi biologici alla base del controllo virale nelle persone che vivono con l’Hiv.


Fonte: Nature Communications

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