Anoressia nervosa negli adolescenti: efficace la rialimentazione ipercalorica

Un nuovo studio USA indica che una rialimentazione molto calorica funziona altrettanto bene di quella a minor contenuto di calorie negli adolescenti con anoressia nervosa.
I ricercatori – guidati da Neville Golden, responsabile di medicina dell’adolescenza presso la Stanford University School of Medicine in California – hanno esaminato i dati sugli adolescenti (età media 16,4 anni) ospedalizzati con anoressia nervosa che sono stati randomizzati a ricevere una rialimentazione molto calorica (n=60) o con poche calorie (n=51).


I pazienti hanno iniziato con una rialimentazione ad alto contenuto di calorie (2.000 kcal/giorno, aumentando di 200 kcal al giorno) o a basso contenuto calorico (1.400 kcal/giorno, aumentando di 200 kcal ogni due giorni) entro 24 ore dal ricovero.


Gli endpoint primari dello studio erano la remissione clinica a un anno, definita dal raggiungimento di un peso di almeno il 95% dell’indice di massa corporea (IMC) mediano sulla base dei grafici di crescita degli U.S. Centers for Disease Control and Prevention, e la ripresa psicologica, definita dal raggiungimento di un punteggio globale entro una deviazione standard delle norme comunitarie sull’Eating Disorder Examination Questionnaire (EDE-Q).


12 mesi dopo la dimissione, non vi era alcuna differenza significativa nella percentuale di pazienti trattati con rialimentazione ipercalorica (40,9%) o ipocalorica (48,1%) in remissione clinica.
Inoltre, non è stata osservata alcuna differenza significativa tra i gruppi nei punteggi sull’EDE-Q nel corso del tempo e tali punteggi si sono ridotti per entrambi i gruppi. A 12 mesi dalla dimissione, i punteggi erano simili per la rialimentazione ipercalorica (2,4) e ipocalorica (2,3).


“Il messaggio è che la rialimentazione a più alto contenuto di calorie per gli adolescenti e i ragazzi ricoverati con anoressia nervosa è sicura ed efficace e impiega un tempo minore per la stabilizzazione medica e contribuisce a una degenza ridotta”, osserva Neville Golden, principale autore dello studio.


A un anno dalla dimissione, i giovani che avevano ricevuto una rialimentazione ad alto e a basso apporto calorico presentavano tassi simili di riospedalizzazione (32,8% vs 35,4%), numero di riospedalizzazioni (2,4 vs 2,0) e numero totale di giorni di nuovo ricovero (6,0 vs 5,1).


Fonte: Pediatrics

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