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Anziani: solitudine responsabile dell’11-18% dei casi di depressione
Le persone che si sentono sole presentano un rischio maggiore di soffrire di depressione. Lo conferma uno studio inglese, condotto dai ricercatori del King’s College London e dell’University College London e pubblicato dalla rivista The Lancet.
Un terzo degli anziani del Regno Unito soffre di solitudine, intesa come uno stato emotivo doloroso causato da una discrepanza tra le relazioni sociali che si desiderano e il come le proprie relazioni invece vengono percepite.
“I modelli teorici suggeriscono che la solitudine ha conseguenze sociali, cognitive e biologiche che potrebbero aumentare il rischio di successiva depressione”, scrivono gli autori. Ma non è chiaro come l’associazione tra solitudine e sintomi depressivi persista nel tempo e se sia indipendente da costrutti sociali correlati e fattori genetici.
In questo studio tale associazione è stata valutata per un lungo periodo (12 anni), in oltre 4.200 soggetti dai 50 anni in su. I dati sono stati raccolti ogni due anni tra il 2004 e il 2017, la solitudine è stata misurata usando la scala R-UCLA, mentre la depressione è stata valutata usando la versione a otto voci del Center for Epidemiologic Studies Depression Scale (CES-D).
I ricercatori hanno così stimato che l’11-18% dei casi di depressione rilevati nel corso degli anni era associata fondamentalmente alla solitudine e, quindi, era prevenibile.
“Gli interventi che riducono la solitudine”, concludono gli autori, “potrebbero aiutare a prevenire o comunque ridurre questo disturbo che presenta un crescente problema di salute pubblica in tutto il mondo”.
Fonte: The Lancet
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