Associazione tra autoanticorpi neuronali e deterioramento cognitivo nei pazienti con tumore polmonare

In uno studio prospettico, trasversale, condotto dai ricercatori della Charité-Universitätsmedizin Berlin e pubblicato dalla rivista JAMA Oncology, più di un terzo dei pazienti con cancro del polmone presentava autoanticorpi neuronali. La presenza degli autoanticorpi era associata a deterioramento cognitivo.


Per lo studio, sono stati reclutati 167 pazienti con cancro del polmone (sia a piccole cellule che non a piccole cellule). I medici hanno eseguito test neuropsicologici dettagliati in un sottogruppo selezionato di 97 pazienti (da cui sono stati esclusi i pazienti con potenziali fattori di confondimento).


L’età media dei pazienti era di 66 anni, 105 erano uomini, 127 erano affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) e 40 da carcinoma polmonare a piccole cellule (SCLC). Sono stati osservati degli autoanticorpi diretti al cervello in 61 dei 167 pazienti (36,5%); 33 pazienti (19,8%) avevano autoanticorpi noti e 28 pazienti (16,8%) avevano autoanticorpi contro antigeni attualmente sconosciuti che sono stati rilevati mediante analisi immunoistochimica. Il deterioramento cognitivo è stato riscontrato in 65 pazienti su 97 (67,0%).


Tra i pazienti con SCLC e autoanticorpi, la probabilità di deterioramento cognitivo era 11 volte più alta rispetto a quella dei pazienti negativi agli autoanticorpi e questa associazione era indipendente da età, sesso, presenza di deficit neurologico. Tra i pazienti con NSCLC, quelli con autoanticorpi contro il recettore NMDA avevano una probabilità significativamente maggiore di soffrire di deficit di memoria verbale. Anche gli autoanticorpi contro antigeni attualmente sconosciuti sono stati anche associati a maggiori probabilità di deterioramento cognitivo.


Fonte: JAMA Oncol.

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