La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
La depressione negli adulti del Regno Unito di età uguale o superiore ai 50 anni è aumentata significativamente durante la pandemia. Essere donne, vivere da sole ed essere malati sono stati fattori di rischio importanti. Le donne più giovani che vivono nelle aree urbane erano particolarmente a rischio. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti i ricercatori dell’University of Surrey, autori di un articolo pubblicato dal BJPsych Open.
I ricercatori hanno tentato di quantificare i cambiamenti longitudinali nei sintomi della depressione durante la pandemia rispetto a una linea di base pre-pandemia, negli adulti di mezza età e negli anziani, e di identificare i fattori di rischio che hanno contribuito allo sviluppo di depressione in questo contesto. Hanno arruolato 5.331 partecipanti di età uguale o superiore ai 50 anni che erano inseriti nell’English Longitudinal Study of Ageing. I sintomi di depressione auto-riferiti a giugno/luglio 2020 sono stati confrontati con i dati di riferimento di 2-3 anni prima.
L’analisi ha rivelato un aumento significativo dei punteggi di depressione rispetto ai livelli pre-pandemici: prima della pandemia il 14% aveva soddisfatto i criteri per la depressione clinica, rispetto al 26% durante la pandemia. Età più giovane, sesso femminile, punteggi di depressione più alti al basale, vivere da soli e avere una malattia di vecchia data erano fattori di rischio significativi. Essere un consumatore di alcol era un fattore protettivo solo tra gli uomini.
Fonte: BJPsych Open