Rischio a lungo termine di miocarditi nei pazienti con IBD
I pazienti con malattia infiammatoria intestinale (IBD) hanno un aumentato rischio di miocarditi, specialmente in forma grave, entro 20 anni […]
Il consumo di bevande addizionate di zucchero, ma non di quelle con dolcificanti artificiali o dei succhi naturali, sarebbe associato a un rischio di sviluppare malattie infiammatorie intestinali (IBD), in particolare la malattia di Crohn. A osservarlo è una ricerca pubblicata su Alimentary Pharmacology and Therapeutics da un team coordinato da Tian Fu, della Central South University di Changsha, in Cina.
Lo studio ha preso in considerazione dati da 121.490 partecipanti del registro UK Biobank che non erano affetti da IBD al momento del reclutamento. Dopo un follow-up di 10,2 anni, sono stati documentati 510 casi di IBD, di cui 143 di malattia di Crohn e 367 coliti ulcerose.
Rispetto alle persone che non consumano bevande con zuccheri aggiunti, i partecipanti che consumano più di una unità al giorno di bevande con zuccheri aggiunti avevano un rischio significativamente più elevato di sviluppare IBD (HR 1,51; IC 95% 1,11-2,05), anche se il trend non è risultato statisticamente significativo. Tuttavia, questa associazione è risultata significativa per la malattia di Crohn (HR 2,05, IC 95% 1,22-3,46), ma non per la colite ulcerosa (HR 1,31, IC 95% 0,89 – 1,92). Infine, i ricercatori non hanno notato alcuna associazione tra malattie infiammatorie intestinali e consumo di bevande con dolcificanti artificiali o succhi naturali.
Fonte: Aliment Pharmacol Ther 2022 – doi: 10.1111/apt.17149
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/apt.17149
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