Bypass coronarico robotico: esiti migliori rispetto a quello non robotico

Il bypass coronarico robotico (CABG) è stato associato a tassi più bassi di mortalità intraospedaliera, danno renale acuto, trasfusione, emorragia postoperatoria, costo totale e a una degenza ospedaliera più breve rispetto al CABG non robotico, secondo uno studio pubblicato sul Journal of Cardiac Surgery.


“Negli ultimi decenni si è sviluppato il bypass coronarico robotico, ma studi precedenti hanno mostrato risultati contrastanti sugli esiti di questa tecnica rispetto al CABG non robotico in termini di mortalità, morbilità e costi. Per questo abbiamo cercato di analizzare gli esiti ospedalieri e l’utilizzo dell’assistenza sanitaria dopo il CABG robotico rispetto al CABG non robotico, sulla base dei dati di un campione rappresentativo a livello nazionale” spiega Yujiro Yokoyama, del St. Luke’s University Health Network, Bethlehem, primo nome dello studio.


I ricercatori hanno identificato i pazienti sottoposti a CABG utilizzando un campione nazionale di degenza. Gli endpoint considerati erano gli esiti ospedalieri, la durata del ricovero e il costo totale. Le complicanze correlate alla procedura sono state identificate tramite la classificazione internazionale delle malattie (ICD-9) e la codifica ICD-10, ed è stata eseguita l’analisi di corrispondenza del punteggio di propensione.


In totale, negli Stati Uniti tra il 2012 e il 2017 sono stati sottoposti a CABG non robotico 1.204.125 adulti e a CABG robotico 7.355 adulti.


Il confronto di 7.330 coppie ha mostrato che la mortalità in ospedale è stata più alta per coloro che erano stati sottoposti a CABG non robotico rispetto a coloro che erano stati sottoposti a CABG robotico (2,1% rispetto a 1,1%). Allo stesso modo, i tassi di danno renale acuto, trasfusione, emorragia postoperatoria, la durata del ricovero e il costo totale sono risultati più alti per il CABG non robotico rispetto al CABG robotico. Le percentuali di dimissioni a casa con o senza assistenza domiciliare erano più elevate tra coloro che erano stati sottoposti alla chirurgia robotica, mentre era più frequente la percentuale di trasferimento in una struttura di cura per i casi di CABG non robotico.

Fonte: Journal of Cardiac Surgery

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