CCR: il test immunochimico fecale per i pazienti a basso rischio

Un test semplice ed economico può aiutare a identificare le persone a rischio di sviluppare il cancro del colon-retto, lo dimostra uno studio inglese pubblicato dal British Journal of Cancer.


Sono stati arruolati circa 4.000 soggetti di età pari o superiore ai 50 anni. Gli operatori sanitari hanno fornito il test immunochimico fecale a chiunque presentasse sintomi che potevano essere causati dal tumore al colon-retto, ma in cui il rischio restava basso, come come mal di stomaco, perdita di peso inspiegabile o anemia.


Dei 3.890 pazienti, 618 (il 15,9%) sono risultati positivi al test, di questi 458 (il 74,1%) sono stati inviati d’urgenza a servizi specialistici del tratto gastrointestinale inferiore entro tre mesi. Di questi, 43 hanno ricevuto una diagnosi di cancro del colon-retto entro 12 mesi.

Nel gruppo risultato negativo (composto da 3.272 persone), 324 (il 9,9%) è stato inviato a servizi specialistici entro i tre mesi e solo a otto è stato diagnosticato un cancro del colon-retto un anno dopo. Il valore predittivo positivo è stato del 7%, il valore predittivo negativo del 99,8%.


Il test dunque è accurato nell’identificare le persone a rischio, come sottolinea Sarah Bailey, prima autrice dello studio. Cosa particolarmente importante “nel momento in cui i servizi ospedalieri devono affrontare un arretrato a seguito delle misure per il Covid-19”.


Il cancro del colon-retto ha un alto tasso di mortalità: ogni anno vengono diagnosticati 1,8 milioni di casi in tutto il mondo e la malattia causa 900.000 decessi globali. Le richieste di indagini urgenti sul cancro del colon-retto sono più che raddoppiate dal 2012.


Fonte: British Journal of Cancer

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