Chirurgia: a Torino intervento durante parto, salvati mamma e neonato con tumore raro

Taglio cesareo effettuato con tecnica ‘Exit’ che prevede l’intubazione del neonato ancora collegato alla placenta


Un intervento cardiochirurgico effettuato durante il parto con la tecnica ‘Exit’, che prevede l’intubazione del neonato ancora collegato alla placenta, ha salvato una mamma e il suo neonato affetto da un raro tumore cardiaco. L’operazione è stata portata a termine all’ospedale Regina Margherita della Città della Salute di Torino. Il neonato era affetto da un raro tumore cardiaco fetale, che non gli avrebbe permesso di respirare appena messo al mondo – riferisce l’ospedale – Grazie alla tecnica ‘Exit’, nelle sale operatorie del Regina Margherita, il piccolo è stato prima intubato, quando ancora era attaccato alla placenta della mamma, per garantirne la sopravvivenza, e poi operato durante il parto stesso, grazie all’assistenza multidisciplinare di ginecologi-ostetrici, neonatologi, cardiologi, anestesisti rianimatori e cardiochirurghi pediatrici.


Il piccolo paziente è già stato dimesso dalla terapia intensiva cardiochirurgica. Attualmente è ricoverato presso la terapia intensiva neonatale universitaria ed ha iniziato ad alimentarsi con latte di banca ed ora finalmente con il latte fresco della propria mamma, aggiungono i medici.


Il feto era affetto da una grave malformazione, diagnosticata in epoca prenatale dal centro di Ecografia dell’ospedale Sant’Anna di Torino. Un raro tumore cardiaco potenzialmente fatale. Si tratta di una patologia molto rara, in cui la sopravvivenza del neonato è possibile soltanto se il tumore viene immediatamente asportato alla nascita – ricordano i medici – La massa tumorale, che occupava quasi tutto il torace e comprimeva cuore e polmoni, avrebbe impedito ai polmoni di espandersi ed al neonato di respirare. Da qui la necessità di programmare il parto con l’équipe multispecialistica.


Nelle due settimane precedenti la nascita, in una lotta contro il tempo, la mamma è stata ricoverata per scompenso ingravescente del bambino nel reparto di Ginecologia e Ostetricia 1 universitaria. “Durante il ricovero, per guadagnare giorni preziosi, vista l’importante prematurità del feto, sono state somministrate alla mamma, con successo, terapie innovative discusse collegialmente tra tutti gli operatori coinvolti per correggere lo scompenso fetale. E’ stato così possibile arrivare a 33 settimane”, rimarcano gli specialisti.


La presenza del tumore nel torace però non consentiva una adeguata ventilazione del paziente, in quanto i polmoni erano schiacciati dalla massa. Per questo motivo il neonato, con un peso di 1,9 chilogrammi, è stato trasferito presso la sala attigua, dove è stato immediatamente sottoposto ad un delicato intervento cardiochirurgico da Carlo Pace Napoleone, direttore della Cardiochirurgia pediatrica e delle Cardiopatie congenite nell’ambito del dipartimento di Patologia e Cura del Bambino Regina Margherita della Città della Salute – prosegue la nota dell’ospedale – L’operazione, consistita nell’asportazione totale in sternotomia mediana del teratoma pericardico di 7.5 centimetri è perfettamente riuscita ed il piccolo paziente è già stato dimesso dalla Terapia intensiva cardiochirurgica.

Fonte: Adnkronos Salute

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