Clostridioides difficile tra i pazienti ospedalizzati

L’infezione da Clostridioides difficile (CDI) è un’infezione piuttosto comune, associata all’assistenza sanitaria ed è spesso utilizzata come indicatore di sicurezza e qualità della struttura ospedaliera. Tuttavia, alcuni protocolli sanitari che vengono effettuati prima del ricovero possono aumentare il rischio di CDI.


I ricercatori hanno quindi voluto condurre uno studio caso-controllo confrontando i pazienti ospedalizzati in presenza/assenza di CDI, allo scopo di determinare se le esposizioni sanitarie prima del ricovero (visite cliniche, antibiotici, familiari con CDI) fossero associate ad un aumento del rischio di insorgenza di CDI ad esordio ospedaliero. Inoltre, è stato valutato il variare del rischio in correlazione al tempo trascorso tra esposizione e ricovero.


I dati sono stati raccolti da un database di sinistri assicurativi in relazione a pazienti adulti che erano stati ricoverati. Attraverso le richieste di accesso all’ospedale è stato possibile raccogliere tutte le informazioni necessarie alle esposizioni prima dell’ingresso.


I pazienti ospedalizzati, affetti da CDI, presentavano esposizioni sanitarie significativamente più frequenti prima del ricovero. Le visite sanitarie, l’uso di antibiotici e l’esposizione dei familiari invece, sono stati associati a una maggiore probabilità di insorgenza dell’infezione durante il ricovero.


Lo studio, di fatto, ha permesso di evidenziare come il grado di associazione diminuisse con il tempo tra l’esposizione e ospedalizzazione.


Pertanto, è evidente che frequenti e diverse esposizioni nel periodo precedente al ricovero possano aumentare il rischio di contrarre la CDI durante l’ospedalizzazione. Inoltre, i pazienti affetti da CDI che hanno avuto esposizioni multiple prima del ricovero, rendono complessa la possibilità di attribuire i singoli casi ad un particolare soggiorno.


Fonte: The Journal of Infectious Disease

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