Colesterolo remnant: un predittore della gravità di COVID-19

I livelli di colesterolo remnant sono in grado di predire gravità e mortalità nei pazienti con COVID-19 grave, secondo uno studio pubblicato su Scientific Reports.

I pazienti con COVID-19 con gravi complicanze presentano comorbilità come malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete mellito di tipo 2, patologie caratterizzate da alterazioni metaboliche come insulino-resistenza e dislipidemia. “Abbiamo cercato di valutare l’associazione tra diversi componenti del profilo lipidico-lipoproteico, come i remnants del colesterolo (RLP), in pazienti con COVID-19, e di analizzare quanto questi fattori incidano sulla gravità della malattia e sulla morte” spiega Bibiana Fabre, della Universidad de Buenos Aires, Argentina, autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno valutato i dati di 193 pazienti ricoverati in ospedale per COVID-19 e 200 controlli, esaminando il ​​profilo lipoproteico, il glucosio e la procalcitonina. I pazienti presentavano livelli più elevati di glucosio, trigliceridi (TG), TG/colesterolo HDL e RLP, ma livelli inferiori di colesterolo totale, colesterolo LDL, HDL e non HDL (p <0,001). L’analisi dei dati ha mostrato che l’età, il colesterolo non HDL e il colesterolo RLP erano associati alla morte. Con il peggioramento del COVID-19, è stata osservata una diminuzione di tutte le frazioni di colesterolo senza differenze nei trigliceridi, mentre i livelli di colesterolo RLP e TG/HDL-colesterolo erano aumentati.

Fonte: Sci Rep. 2022

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36266451/

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