Radiomica e tumori stromali gastrointestinali: aggiornamenti
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I ritardi nella colonscopia a seguito di un esame delle feci anormale aumentano il rischio di una diagnosi di cancro del colon-retto e di morte correlata al cancro. È quanto emerge da una ricerca pubblicata dalla rivista Gastroenterology.
Per lo studio retrospettivo i ricercatori hanno analizzato i dati di 200.000 persone che si sono sottoposte a colonscopia dopo che i risultati degli esami di screening (il test immunochimico fecale anormale – FIT – o un esame del sangue occulto fecale – FOBT) sono risultati anormali.
Hanno così scoperto che effettuare la colonscopia oltre i tredici mesi dopo il primo esame delle feci è associato a una probabilità di sviluppare un cancro del colon-retto di 1,3 volte maggiore rispetto a quella di coloro che effettuano la colonscopia fino a tre mesi dopo lo screening.
Le probabilità di un cancro in stadio avanzato al momento della diagnosi erano fino a 1,7 volte superiori quando la colonscopia è stata effettuata oltre i 16 mesi. I risultati hanno anche mostrato che il rischio di morte correlata al cancro del colon-retto aumenta fino a 1,5 volte quando la colonscopia è ritardata di oltre 19 mesi.
Secondo gli autori della ricerca, quindi, la colonscopia andrebbe eseguita entro un anno dall’esame delle feci
Fonte: Gastroenterology
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