Covid: anestesisti, ‘momento migliore per delineare piano terapie intensive’

Vergallo (Aaroi-Emac), ‘niente più proclami su obiettivo di 10mila posti letto, ne bastano 7.500 ma strutturati’

“Questo è il momento migliore per delineare un piano di emergenza per le terapie intensive che non si basi solo sugli annunci e sul dato numerico dei posti letto, ma consenta di consolidare i numeri che abbiamo oggi. Prima della pandemia avevamo 5mila posti di terapia intensiva in Italia, poi con l’emergenza alcuni hanno ‘sparato’ alla necessità di un raddoppio. Oggi sulla carta i posti letto sono 8mila, ma quelli veri circa 7mila. Ma noi, in accordo con la società scientifica degli anestesisti, la Siaarti, abbiamo sempre detto che non era opportuno andare oltre i 7.500. Concretizziamo e rendiamo strutturale questo numero, e lavoriamo affinché le persone positive non arrivino in ospedale e in terapia intensiva”. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute Alessandro Vergallo, presidente nazionale dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi-Emac).


“Una larga fetta delle ospedalizzazioni poteva essere evitata – ricorda il numero uno del sindacato – C’è stato un ricorso massiccio al ricovero, frutto anche dell’emergenza e della poca conoscenza iniziale del Covid. Ora lo scenario è cambiato, siamo in una fase diversa”.

Fonte: Adnkronos Salute

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