Covid: immunologo Minelli, ‘rabbia sociale contro scienza, così tutti minacciati’

‘Esperti utilizzati troppo spesso come comparse prese a giornata e non come risorse per la collettività’


“C’è un dato inoppugnabile ed anche imperdonabile emerso durante quest’ultimo anno e mezzo: il medico che finisce nel mirino di gruppi più o meno organizzati di esagitati. Siamo passati in poco tempo dagli spot celebrativi dei medici eroi, al dileggio costante di altrettanto autorevoli uomini di scienza. Diciamo pure che l’uso e l’abuso di pareri scientifici quotidianamente rilasciati a mezzo stampa, talvolta contraddittori, ha finito con l’indebolire la figura del medico che da eroe è divenuto obiettivo di protesta e scarico di rabbia sociale, spesso livellando verso il basso quell’autorevolezza da tanti consolidata nel tempo. Io stesso mi trovo continuamente esposto a critiche che sfociano nell’offesa, a insulti, minacce, e a veri e propri tentativi di diffamazione”. Lo racconta all’Adnkronos Salute Mauro Minelli, responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate.


“Non è una responsabilità da addossare sulle spalle degli organi di informazione o dei social network, ma è un problema di cui si deve far carico la dirigenza politica che forse non ha provveduto per tempo a tutelare la professionalità dei medici, dei ricercatori, degli scienziati, utilizzati troppo spesso come comparse prese a giornata e non come risorse per la collettività. A questo punto, forse, andrebbe messa in atto una comunicazione rigenerante su vasta scala”, conclude l’immunologo.


Fonte: Adnkronos Salute

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