Controllare i fattori di rischio per modificare il collegamento tra HIV e malattia cardiaca
Il controllo della dislipidemia e del diabete, ma non dell’ipertensione, ridurrebbe l’associazione tra lo status dell’infezione da virus HIV e […]
Dall’inizio dell’emergenza Covid-19 in Italia, “è stato rimandato il 30% degli interventi al cuore, soprattutto quelli di cardiologia interventistica. È quindi fondamentale riattivare le attività, per rispondere ai bisogni dei tanti pazienti cardiopatici che attendono un intervento”. Lo ha affermato il cardiologo Francesco Romeo, segretario Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), oggi in una conferenza stampa virtuale, sottolineando la necessità di “somministrare subito il vaccino anti-Covid a questa popolazione, che ha un rischio di mortalità superiore se contrae il virus. Non devono attendere ancora”.
“Covid-19 colpisce il cuore in modo diretto e indiretto – afferma Ciro Indolfi, cardiologo e vicepresidente Foce – Infatti, non solo il virus colpisce il cuore in un paziente su cinque, ma le persone con malattie cardiovascolari hanno una probabilità di morire cinque volte superiore. Infine, i pazienti con scompenso cardiaco presentano una mortalità doppia, se contagiati dal virus. Tra le complicanze dovute al Sars-Cov-2 vi è l’aumento della coagulazione del sangue causata dalla reazione infiammatoria dell’organismo, che può determinare gravissime conseguenze nei cardiopatici”.
Fonte: Adnkronos Salute
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