Dai medici di famiglia ai Lea. Ecco i temi in ballo prima della fine della legislatura

La XVIII legislatura si avvia alle battute finali e a prescindere dall’effettiva data del voto (tra chi chiede elezioni in autunno e chi desidera completare il ciclo naturale e votare nel 2023) è del tutto evidente che il tempo per portare a compimento quanto seminato è ogni giorno sempre meno.

E il discorso vale anche per la sanità dove a bollire nella pentola ci sono molti provvedimenti. In primis c’è da completare l’iter del Dm 71 sugli standard dell’assistenza territoriale che dopo un duro tira e molla con la Regione Campania e la seguente delibera del Governo ora attende il via libera della Corte dei conti prima di essere definitivamente pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Passo successivo e molto atteso è poi quello della riforma della medicina generale. Qui il Ministero della Salute sta lavorando ad una norma che modifichi la Legge Balduzzi. L’impianto base come annunciato in questi mesi è trovare una formula per cui medici di famiglia e pediatri da un lato possano proseguire a lavorare nei loro studi (in forma sempre più aggregata) e dall’altro garantire la loro presenza nelle Case della Comunità previste dal Pnrr. Una volta fatta la norma dovrà poi essere però redatto l’atto d’indirizzo della nuova convenzione e solo allora potranno iniziare le trattative sul rinnovo. I tempi dunque sembrano ancora lunghi anche se a Lungotevere Ripa è forte l’idea di inserire una clausola di supremazia qualora entro sei mesi non si raggiunga l’intesa.

Sempre sul Pnrr sono attesi per la fine di giugno le firme sui contratti di sviluppo tra il Ministero e le singole regioni.

Ma non solo medicina territoriale. Fondamentale al Ministero giudicano anche la partita della sanità digitale con i primi bandi che si concluderanno a breve.

In ballo c’è anche la partita del Decreto Tariffe. Il provvedimento è atteso da oltre 5 anni quando fu emanato il Dpcm di aggiornamento dei Lea. Il tema è molto complesso e infatti dopo la pubblicazione di alcune bozze e le successive polemiche il Ministero si è di nuovo messo al lavoro per una nuova stesura. Il fatto è che le tariffe da cambiare hanno oltre 20 anni e quindi ogni modifica dello status quo crea difficoltà e mal di pancia. Se si riuscisse a sbloccare la partita però si potrebbe aprire un nuovo scenario con aggiornamenti dei Lea più veloci e non più decennali.

Altro tema è anche quello della nuova convenzione con le farmacie. Qui il nodo è la nuova remunerazione per i farmacisti, vero scoglio alla partenza di ogni trattativa. Al momento ci sono tavoli in corso ma il nodo risorse come sempre sarà difficile da sciogliere. L’idea è di trovare 100-200 mln da inserire in Legge di Bilancio.

Tema caldo è anche il nuovo payback sui dispositivi medici. Una norma presente da molti anni ma mai di fatto applicata. Obiettivo è andare a regime evitando l’ampio contenzioso che si è creato nel settore del pharma. E qui si attende un decreto Mef-Salute che potrebbe arrivare a breve.

Sul piatto c’è anche l’aggiornamento del Dm 70 sugli standard ospedalieri. Qui proseguono gli incontri al Ministero della Salute con i vari stakeholder. La sensazione però è che sarà difficile portare a casa la nuova riforma.

In dirittura d’arrivo sembra invece il rinnovo del contratto per il comparto Sanità. Le trattative sono a buon punto e le risorse sembrano esserci (si attende però l’aggiornamento dell’Atto d’indirizzo). Finita la partita sul Comparto è molto probabile che arriverà l’Atto d’indirizzo per il rinnovo dei contratti della dirigenza medica e sanitaria. Un match questo che però difficilmente si chiuderà entro l’anno.

E sempre sul personale, bisognerà vedere se si riuscirà a risolvere la madre di tutte le questioni: ovvero la revisione del tetto di spesa che nonostante le piccole modifiche degli ultimi anni rappresenta un ostacolo a frenare la carenza di personale.

In questo scenario sarà poi da vedere l’evoluzione del Covid, soprattutto nel prossimo autunno dove le previsioni parlano di possibili nuove ondate e nuove campagne vaccinali con prodotti adattati alle nuove varianti. Allo stesso tempo bisognerà capire se i focolai di vaiolo delle scimmie si diffonderanno ancora o come sembra possano essere contenuti.

A prescindere da tutto ciò fondamentale sarà anche rafforzare sulle varie questioni il rapporto tra Ministero e Regioni con quest’ultime che chiedono un dialogo più serrato. Insomma, tante le sfide in ballo con il tempo che però stringe.

Quanto al Parlamento, di certo ci si attende la conversione in legge del Decreto concorrenza che la settimana prossima verrà esaminato in prima lettura dall’aula del Senato. L’approvazione di questo provvedimento può infatti considerarsi in un certo senso propedeutica per l’accesso ai fondi del Pnrr. In dirittura di arrivo anche il riordino degli Irccs già approvato in prima lettura dalla Camera questa settimana. Infine, entro la fine legislatura potrebbe vedere la luce anche il provvedimento sul fine vita a patto che si riesca a trovare una quadra all’interno della maggioranza di governo.

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