Depressione in Cina: è necessario migliorare l’accesso alle terapie

Si stima che in Cina i disturbi depressivi siano la seconda causa di anni vissuti con disabilità. Tuttavia non sono disponibili dati epidemiologici rappresentativi a livello nazionale per i disturbi depressivi, in particolare non ci sono dati sull’uso dei servizi di salute mentale da parte di adulti con questi disturbi.


Uno studio pubblicato dalla rivista The Lancet Psychiatry ha analizzato le caratteristiche socioeconomiche e l’uso dei servizi di salute mentale nelle persone con disturbi depressivi in Cina. La ricerca fa parte del China Mental Health Survey, 2012-15, un’indagine epidemiologica trasversale sui disturbi mentali in un campione probabilistico multistadio di adulti di nazionalità cinese da 157 punti di sorveglianza della malattia basati sulla popolazione rappresentativi a livello nazionale in 31 province della Cina.


Investigatori addestrati hanno intervistato i partecipanti con la Composite International Diagnostic Interview 3.0 per accertare la presenza di disturbi depressivi nel corso della vita e nei 12 mesi precedenti secondo i criteri del DSM-IV. Hanno valutato la presenza di disturbo depressivo maggiore, disturbo distimico e disturbo depressivo non altrimenti specificato. Ai partecipanti che avevano sofferto di disturbi depressivi nel corso dell’ultimo anno è stato chiesto se avessero ricevuto qualche trattamento per i loro problemi emotivi negli ultimi 12 mesi e quali.


In totale sono stati intervistati 28.140 soggetti (12.537 [44,6%] uomini e 15.603 [55,4%] donne). La prevalenza di qualsiasi disturbo depressivo era più alta nelle donne rispetto agli uomini, nei disoccupati rispetto agli occupati e nelle persone che erano separate, vedove o divorziate rispetto a quelle che erano sposate o conviventi.


Solo 84 partecipanti su 1.007 con disturbi depressivi nel corso degli ultimi 12 mesi erano stati trattati: 38 (3,6%) da specialisti della salute mentale, 20 (1,5%) da medici di medicina generale, due (0,3%) nell’ambito dei servizi alla persona e 21 (2,7%) con medicina complementare e alternativa. Solo 12 (0,5%) su 1007 sono stati trattati adeguatamente.


I ricercatori sottolineano dunque l’importanza di mettere a punto programmi nazionali per rimuovere le barriere alla disponibilità, all’accessibilità e all’accettabilità delle cure per la depressione in Cina.


Fonte: The Lancet Psychiatry

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