Disanapsi e BPCO negli anziani
Secondo uno studio retrospettivo condotto in Canada, una discrepanza tra il calibro dell’albero delle vie aeree e la dimensione dei polmoni si associa a un maggior rischio di broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) negli anziani.
Benjamin M. Smith e colleghi della McGill University di Montreal, Canada, e del Columbia University Irving Medical Center di New York, hanno usato i dati del Multi-Ethnic Study of Atherosclerosis (MESA), del Canadian Chronic Obstructive Lung Disease (CanCOLD) e dell’Intermediate Outcome Measures in COPD Study (SPIROMICS).
I ricercatori hanno testato la loro ipotesi che la disanapsi quantificata tramite TC come rapporto tra il diametro medio del lume delle vie aeree e il volume polmonare totale (rapporto vie aeree-polmoni) si associ a BPCO incidente negli anziani all’interno della popolazione generale.
Durante il follow-up, tra gli individui senza BPCO al basale, il 4,3% nello studio MESA, il 15,0% in quello CanCOLD e il 25,4% nello studio SPIROMICS hanno sviluppato la malattia.
I partecipanti nel quartile più basso rispetto a quelli nel quartile più alto del rapporto vie aeree-polmoni presentavano un rapporto significativamente inferiore tra volume espiratorio forzato nel primo secondo e capacità vitale forzata (FEV1:FVC) e una prevalenza significativamente superiore di BPCO nello studio MESA (rispettivamente 0,69 vs. 0,78 e 11,7% vs. 2,9%) e in quello CanCOLD (0,61 vs. 0,72 e 18,4% vs. 6,5%).
Dopo l’aggiustamento per altri fattori, i partecipanti nel quartile più basso del rapporto vie aeree-polmoni avevano un’incidenza di 8,12 volte superiore di BPCO nello studio MESA e di 3,33 volte superiore nello studio CanCOLD, entrambi incrementi significativi.
Il rapporto vie aeree-polmoni spiegava il 16,7% e il 18,5% della varianza di FEV1:FVC al basale nello studio MESA e in quello CanCOLD.
“Il rapporto tra vie aeree e polmoni statisticamente ha rappresentato una maggior percentuale di variazione in FEV1:FVC rispetto al fumo e ad altri fattori di rischio per BPCO e ha prodotto il più alto aumento dell’indice netto di riclassificazione per BPCO incidente”, osservano gli autori.
Tra i partecipanti allo studio SPIROMICS con BPCO prevalente, quelli nel quartile più alto dei rapporti vie aeree-polmoni avevano un calo significativamente più rapido in FEV1 rispetto a quelli nel quartile più basso.
Al contrario, tra i partecipanti a SPIROMICS senza BPCO prevalente non vi era alcuna differenza significativa nella velocità di calo del FEV1 tra quelli appartenenti al quartile più basso e quelli nel quartile più alto dei rapporti vie aeree-polmoni.
“Le persone con alberi delle vie aeree più piccoli rispetto alla dimensione dei polmoni tendevano ad avere una minor funzione polmonare e un rischio più elevato di BPCO, anche tra chi non aveva mai fumato”, conclude Smith. “Invece, i forti fumatori che non avevano BPCO tendevano ad avere alberi delle vie aeree più ampi di quanto atteso rispetto alla dimensione dei polmoni”.
Fonte: JAMA
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