Danno al Dna: indicatore per il trattamento di insufficienza cardiaca
Un recente studio pubblicato sulla rivista JACC: Heart Failure ha rivelato un nuovo indicatore per la previsione dell’efficacia del trattamento […]
La sensibilizzazione centrale rappresenta una forma di neuroplasticità caratterizzata da cambiamenti nella sensibilità centrale, nella responsività e/o nella risposta in uscita che non sono contingenti rispetto ad un input periferico, né sono dipendenti dall’attività.
La sensibilizzazione centrale è caratterizzata dall’attivazione delle fibre C non mieliniche che porta ad una cascata di eventi a livello molecolare e cellulare generando successivamente correnti sinaptiche a riposo.
Questo processo pertanto contribuisce ad un incremento generalizzato della sensibilità al dolore, complicando ulteriormente il processo diagnostico ed incrementando la possibilità di un fallimento del trattamento.
Il nervo trigemino rappresenta il principale centro sensoriale della parte anteriore del capo, comprese le strutture intraorali.
I nocicettori afferenti primari del nervo trigemino ed i meccanorecettori a bassa soglia si interfacciano sinapticamente con i neuroni ad ampia gamma dinamica (WDR) del ponte, e questa rete sfaccettata di interazioni neurali, che viene ulteriormente complicata dai circuiti modulatori che possono sopprimere o ampliare l’attività dei neuroni WDR, rappresenta uno dei principali elementi contribuenti per la sensibilizzazione centrale.
L’importanza di quest’ultima nei disturbi dolorosi orofacciali è enfatizzata nel contesto dello sviluppo del dolore cronico.
Come accade in tutte le condizioni dolorose croniche, è di importanza cruciale considerare gli aspetti biopsicosociali del dolore orofacciale cronico nella gestione di questa diversificata categoria di disturbi.
Fonte: J Oral Pathol Med online 2020
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