Dormire poco può esporre le persone all’ansia

Il sonno è fondamentale per consolidare i ricordi e la privazione del sonno interferisce con l’apprendimento e la memoria. Un nuovo studio, pubblicato dalla rivista Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging, mostra che dormire solo mezza notte – come spesso fanno molti operatori sanitari e militari – modifica la capacità del cervello a disimparare i ricordi legati alla paura. Ciò potrebbe esporre le persone a un rischio maggiore di condizioni come ansia o disturbo da stress post-traumatico.

“Questo studio ci fornisce nuove informazioni sul modo in cui la privazione del sonno influisce sulla funzione cerebrale per interrompere l’estinzione della paura”, commenta Cameron Carter, Editor di Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging. I ricercatori, guidati da Anne Germain, PhD, presso l’Università di Pittsburgh e Edward Pace-Schott, PhD, presso la Harvard Medical School e il Massachusetts General Hospital, hanno studiato 150 adulti sani nel laboratorio del sonno.

Un terzo dei soggetti ha dormito normalmente, un terzo ha dormito solo la prima metà della notte e l’ultimo terzo non ha dormito affatto. Al mattino, tutti i soggetti sono stati sottoposti a condizionamento alla paura. “Il nostro team ha utilizzato un modello sperimentale in tre fasi per l’acquisizione e il superamento di ricordi paurosi mentre i loro cervelli venivano scansionati utilizzando la risonanza magnetica funzionale”, precisa Pace-Schott.

Ai soggetti sono stati mostrati tre colori, due dei quali accoppiati da una leggera scossa elettrica. In seguito a questo condizionamento alla paura, i soggetti sono stati sottoposti a un’estinzione della paura, in cui uno dei colori non era associato alla scossa, il che voleva dire che da quel momento quel colore era “sicuro”.

Quella sera, i ricercatori hanno testato la reattività dei partecipanti ai tre colori, per valutare il loro ricordo dell’estinzione della paura e quanto bene avevano “disimparato” la minaccia.


Durante l’attività nei cervelli delle persone che dormivano normalmente si sono attivate le aree associate alla regolazione emotiva, come la corteccia prefrontale. Nei cervelli delle persone che avevano dormito poco invece erano più attive le aree cerebrali associate alla paura.

Risultato sorprendente: l’attività cerebrale delle persone che non avevano dormito affatto somigliava più a quelle dei partecipanti che avevano dormito piuttosto che a quella dei partecipanti che avevano dormito poco.

I ricercatori hanno quindi formulato l’ipotesi che dormire solo metà della notte si traduca in una perdita del sonno REM (movimento rapido degli occhi), importante per il consolidamento della memoria.

Fonte: Biological Psychiatry: Cognitive Neuroscience and Neuroimaging

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