Dopo il Covid l’Oms Europa lancia la prima rete paneuropea per il controllo delle malattie
L’Oms Europa ha lanciato congiuntamente la Rete paneuropea per il controllo delle malattie (Ndc) con l’Agenzia per la […]
L’aumento della durata della degenza (LOS) per i pazienti è una misura importante del rischio delle infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAI).
I ricercatori hanno quindi voluto stimare l’eccesso del periodo di degenza imputabile alle HAI.
Lo studio – prospettico di un anno – ha valutato l’incidenza delle infezioni nosocomiali osservate in un ospedale universitario e in un ospedale generale dell’NHS scozzese nell’ambito di una ricerca più ampia di Evaluation of Cost of Nosocomial Infection (ECONI). I criteri di inclusione hanno tenuto conto di tutti i pazienti adulti che sono stati ricoverati con almeno una notte di ricovero e le HAI sono state diagnosticate utilizzando le definizioni dei Centri Europei per la prevenzione e il controllo delle malattie. Inoltre, sono stati presi in considerazione anche la natura variabile nel tempo delle HAI e i rischi concomitanti di morte e dimissione.
I risultati ottenuti hanno stimato come 7,8 giorni sia il valore attribuibile alla degenza-in-eccesso. La durata del ricovero mediano per i pazienti con HAI è stata di 30 giorni e per i pazienti non-HAI di 3 giorni. L’impatto maggiore sulla degenza è stato dovuto a casi di polmonite (16,3 giorni), seguiti da infezioni del flusso sanguigno (11,4 giorni) e da infezioni del sito chirurgico (SSI). Si stima che 58.000 giorni di letto siano occupati annualmente a causa di HAI.
In conclusione, lo studio ha messo in evidenza come sia necessario ridurre l’incidenza delle HAI, anche solo del 10%, per rendere disponibili 5800 giorni-letto utilizzabili per trattare quasi 2000 pazienti e ridurre i tempi delle liste di attesa per le cure programmate. Questa ricerca ha importanti implicazioni per le decisioni di investimento negli interventi di prevenzione e controllo delle infezioni a livello locale, nazionale e internazionale.
Fonte: Journal of Hospital Infection