IBD: da modello animale evidenziata interazione tra dieta e microbiota intestinale
Partendo dal presupposto che non tutte le persone con una storia familiare di malattia infiammatoria intestinale manifestano questa condizione, un […]
La durata ottimale del digiuno a seguito dell’emostasi endoscopica nei pazienti con emorragie da ulcere peptiche non è stata ancora determinata. Un recente studio ha dunque investigato la tempistica appropriata dell’introduzione dell’alimentazione a seguito dell’emostasi endoscopica in pazienti con emorragie da ulcera ad alto rischio.
Sono stati presi in considerazione 209 pazienti, suddivisi in due gruppi nei quali l’alimentazione è stata reintrodotta rispettivamente dopo 24 o 48 ore: i tassi di recidiva dell’emorragia a 7 giorni sono stati rispettivamente del 7,9% e del 4% nei due gruppi nell’analisi per protocollo, e i test della non-inferiorità non hanno raggiunto la significatività statistica.
I tassi di recidiva emorragica a 30 giorni nei due gruppi sono stati rispettivamente del 10,9% e 4%, e quelli di mortalità a 30 giorni rispettivamente del 5,9% e 14,1%.
La necessità di trasfusioni e la durata della degenza sono risultate simili fra i due gruppi. La reintroduzione precoce dell’alimentazione 24 ore dopo un’emostasi endoscopica dunque non si è dimostrata alla pari della reintroduzione più tardiva dopo 48 ore ai fini delle recidive emorragiche nei pazienti con emorragie da ulcera peptica ad alto rischio: i risultati dello studio non consentono di raccomandare la reintroduzione dell’alimentazione a 24 ore piuttosto che una reintroduzione più tardiva in questa popolazione di pazienti.
Fonte: Am J Gastroenterol 2020
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