Esiste un legame tra lo stress infantile e la crescita dei primi molari

Alcuni ricercatori hanno scoperto che i bambini provenienti da ambienti a basso reddito e quelli che attraversano maggiori esperienze infantili avverse ottengono i loro primi molari permanenti prima rispetto agli altri. Il team in particolare voleva capire se questa maturazione precoce avesse anche altre conseguenze, per esempio sulla plasticità del cervello.


È risaputo che lo stress nella prima infanzia accelera il processo di maturazione, ma finora è stato usato come indicatore l’inizio della pubertà, che secondo i ricercatori potrebbe essere troppo tardi per alcuni interventi significativi.


Negli studi sulle specie di primati, l’eruzione dei molari è stata usata per misurare la lunghezza dell’infanzia ed è stata correlata con una serie di altri eventi di sviluppo. Allo stesso modo, per gli esseri umani, la tempistica degli eventi dentali gioca spesso un ruolo nella stima dell’età biologica.


Gli autori del lavoro hanno quindi deciso di usare la crescita dei molari come indicatore di sviluppo convincente. Per farlo, hanno utilizzato i dati provenienti da due studi precedenti in cui bambini tra i 4 e i 7 anni erano stati sottoposti, tra le altre cose, a scansioni di risonanza magnetica strutturale e funzionale, nelle quali si può visualizzare abbastanza bene la morfologia del dente. Queste scansioni hanno così mostrato ai ricercatori quanto vicini fossero questi molari a sfondare la linea della gengiva.


Gli autori del lavoro hanno poi elaborato una scala per valutare con precisione la posizione di ogni dente. Controllando fattori come l’età e il sesso, i ricercatori hanno poi cercato associazioni tra ambiente precoce ed eruzione molare, trovando che il reddito e le esperienze avverse dell’infanzia erano associati individualmente con lo stato di eruzioni molari.


Tra le limitazioni dello studio, il fatto che abbia coinvolto solo 117 bambini. I ricercatori adesso vogliono testare i loro risultati su un campione più grande, cercando di capire anche quando si stabilisce il tasso di maturazione: già nell’utero oppure è regolato dinamicamente in base ai fattori di stress ambientale? In quest’ultimo caso ci sarebbero più opportunità per intervenire.


Fonte: Proceedings of National Academy of Sciences

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