Esofagectomia: l’integrazione nutrizionale orale migliora la qualità della vita

Secondo uno studio pubblicato su Annals of Translational Medicine, l’aggiunta di un’integrazione nutrizionale orale nei pazienti trattati con esofagectomia per cancro è fattibile, sicura e in grado non solo di prevenire la perdita di peso corporeo e di indice di massa corporea ma anche di avere un impatto positivo sulla qualità della vita.

“La perdita di peso corporeo a seguito di esofagectomia è una complicanza comune nel cancro esofageo, e rappresenta un deterioramento della qualità della vita e una prognosi infausta a lungo termine” spiega Hounai Xie, della Chinese Academy of Medical Sciences e del Peking Union Medical College, in Cina, primo nome dello studio. “Abbiamo pensato a uno studio pilota randomizzato controllato per valutare la fattibilità, la sicurezza e l’efficacia di un’integrazione nutrizionale orale a breve termine su perdita di peso e qualità della vita postoperatorie in pazienti sottoposti a esofagectomia” prosegue.

I pazienti arruolati in questo studio sono stati randomizzati a due diversi gruppi. Il gruppo di intervento ha ricevuto un’integrazione nutrizionale orale (300 ml/giorno per quattro settimane) e il gruppo di controllo ha ricevuto la sola dieta standard. I partecipanti sono stati valutati alla dimissione e a uno, tre e sei mesi dopo la dimissione per perdita di peso e qualità della vita.

I ricercatori hanno arruolato 77 pazienti. Tuttavia, a causa delle gravi complicanze postoperatorie e dell’interruzione del programma, solo 33 partecipanti nel gruppo di intervento e 31 nel gruppo di controllo sono stati idonei per l’analisi finale. Gli esperti hanno visto differenze significative nella percentuale di perdita di peso corporeo e di indice di massa corporea tra i due gruppi a tre e sei mesi di follow-up. I partecipanti al gruppo di intervento, infatti, avevano una percentuale di perdita di peso inferiore rispetto a quelli del gruppo di controllo. A un mese, la qualità della vita era significativamente migliorata nel gruppo di intervento; tuttavia, non sono state notate differenze nella qualità della vita a tre e sei mesi. Rispetto al gruppo di controllo, il gruppo di intervento ha migliorato la funzione fisica e la funzione di ruolo e ha visto alleviato il sintomo dell’affaticamento. È stato inoltre osservato che l’integrazione orale ha aumentato le complicanze legate all’alimentazione rispetto alla dieta standard (50% rispetto a 42,9%), sebbene la differenza non fosse statisticamente significativa.

“L’efficacia dell’integrazione orale richiede ora ulteriori conferme in uno studio opportunamente potenziato” concludono gli autori.

 Fonte: Ann Transl Med. 2021

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