Farmaci: Magrini (Aifa), ‘per affrontare carenze accordo con Istituto militare’

‘Obiettivo migliorare capacità importazioni centralizzate su alcuni medicinali che in maniera ricorrente hanno dato problemi’


La carenza di farmaci “è anche un settore di ricerca tecnica per trovare soluzioni e nuove iniziative che permettano di dare risposte anche ad alcune mancanze strutturali. Un prossimo accordo che l’Agenzia italiana del farmaco sottoscriverà con l’Istituto farmaceutico militare cercherà nuovi strumenti per garantire una migliore capacità di importazioni centralizzate su alcuni farmaci che in maniera ricorrente, anche se minoritaria, hanno creato problemi che sono stati risolti spesso anche brillantemente dai singoli ospedali”. A spiegarlo è stato il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini, oggi durante la presentazione del volume Aifa – Ipzs (Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato) intitolato ‘Il Tavolo tecnico indisponibilità’, sul tema della mancanza dei farmaci nelle sue diverse declinazioni.


“È chiaro che situazioni critiche come alcune indisponibilità, in particolare in un periodo di emergenza, hanno a che fare con un bene comune, che è l’accesso” ai medicinali. “E sono molto contento che la parola ‘accesso’ sia diventata una parola comune – ha proseguito – Oggi se ne parla correntemente ed è un salto culturale importante capire che ciò che conta è garantire l’accesso” ai farmaci “in modo costante e puntuale”. Il lavoro che Aifa svolge per l’Italia su questo fronte “è apprezzato a livello europeo, è stata particolarmente importante la collaborazione fra tutti i responsabili della lunga filiera” del farmaco. “In particolare, durante Covid si è riusciti a supplire a numerose carenze o indisponibilità”.


Le carenze hanno “una doppia natura”, ha spiegato Magrini, e “serve separare nettamente le carenze vere e proprie o mancanze produttive, che hanno a che fare con la filiera produttiva e spesso hanno generato tensioni, ma sono forse la parte minoritaria, dalle indisponibilità legate alla catena distributiva che ha complessità che vanno anche oltre gli scenari nazionali. Una struttura tecnica come Aifa – ha concluso il Dg – ha cercato di costruire un tavolo, uno spazio di discussione e di ragionamento comune con tutti coloro che sono parte di questa filiera. È una buona pratica la collaborazione fattiva tra l’amministrazione pubblica e tutto il settore privato, che durante la crisi pandemica ha portato a risultati eccellenti”.

Fonte: Adnkronos Salute

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