Dopo il Covid l’Oms Europa lancia la prima rete paneuropea per il controllo delle malattie
L’Oms Europa ha lanciato congiuntamente la Rete paneuropea per il controllo delle malattie (Ndc) con l’Agenzia per la […]
“Apprendiamo con grande soddisfazione che oltre 2 italiani su 3 sono favorevoli alla possibilità di potersi far vaccinare dal proprio farmacista di fiducia e che 1 persona adulta su 2 sarebbe più propensa a vaccinarsi se a somministrare il vaccino fosse il farmacista. Questi dati confermano quanto il farmacista che opera sul territorio rappresenti un punto di riferimento affidabile e accessibile per i cittadini, nei grandi centri così come nelle comunità più piccole, che può svolgere un ruolo fondamentale nelle attività di prevenzione e promozione della salute”.
Così in una nota il Comitato Centrale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi), commentando i risultati della ricerca di Doxa Pharma “La farmacia italiana tra consulenza, servizi e hub vaccinale nel percepito dei clienti”, presentata a Cosmofarma, che ha valutato l’orientamento degli italiani rispetto all’introduzione della vaccinazione tra le nuove funzioni del farmacista, anche nella fase post-emergenza.
Secondo l’indagine, il forte radicamento sul territorio e la capacità di ascolto, uniti all’efficienza del servizio, sono i fattori che più di altri promuovono la vaccinazione ad opera del farmacista, in particolare da parte delle persone adulte e anziane. Per 2 intervistati su 3, andrebbero somministrati in farmacia tutti i vaccini disponibili, sia quelli previsti per l’età pediatrica, sia quelli raccomandati per la popolazione anziana.
“La fiducia riposta nei farmacisti è la sottolineatura del ruolo che la professione ha assolto con competenza e responsabilità durante la pandemia, che ha consentito di superare i 3 milioni di vaccini anti-Covid inoculati nelle farmacie di comunità, che si aggiungono alla somministrazione dei vaccini antinfluenzali. I farmacisti di comunità possono offrire un contributo straordinario al Paese per aiutare molti italiani a vincere le resistenze alla vaccinazione e dare una forte spinta all’aumento delle coperture vaccinali, oggi ancora lontane dai livelli raccomandati dalle Istituzioni sanitarie, soprattutto a beneficio dei soggetti più fragili”.