Fumare meno abbassa l’infiammazione nelle persone sieropositive
Alcuni ricercatori hanno recentemente riportato relazioni lineari positive tra intensità, durata e anni-pacchetto di fumo e infiammazione nelle persone Hiv-positive. Gli esperti ritengono che si tratti del primo esame approfondito delle variabili specifiche legate a fumo e livelli di infiammazione in questa popolazione, tenendo conto anche della terapia antiretrovirale altamente attiva (Haart) e di altri fattori importanti.
I risultati dello studio suggeriscono che le persone che vivono con l’Hiv trarrebbero beneficio non solo dallo smettere di fumare ma anche dal fumare meno.
Significativamente, le persone sieropositive che stanno ricevendo Haart hanno un maggiore rischio di morte da tabacco rispetto a quello da fattori correlati all’Hiv.
Per l’indagine, i ricercatori hanno intervistato 284 partecipanti, raccogliendo dettagli sulla loro storia medica e su quella del fumo e altre informazioni rilevanti, come ad esempio se stessero ricevendo Haart. Hanno chiesto loro quante sigarette venissero fumate al giorno (intensità) e da quanti anni (durata). L’esposizione al fumo per tutta la vita è stata misurata in anni-pacchetto, determinati moltiplicando il numero di pacchetti fumati quotidianamente per il numero di anni che la persona ha fumato.
Il team ha poi misurato la proteina C-reattiva del siero (Crp), un biomarcatore pro-infiammatorio, e diversi forti predittori di infiammazione nei partecipanti.
I ricercatori hanno trovato una relazione positiva tra fumo e infiammazione, anche se il disegno trasversale dello studio non può determinare la causalità.
Una percentuale significativamente più alta dei partecipanti con un alto numero di sigarette fumate al giorno aveva alte concentrazioni di Crp rispetto a chi fumava di meno.
I ricercatori hanno trovato inoltre che i partecipanti che avevano fumato per periodi più lunghi avevano più probabilità di avere alti livelli di Crp rispetto a quelli che avevano fumato per periodi più brevi.
Il prossimo passo importante sarà sviluppare programmi efficaci di riduzione e cessazione del fumo per le persone sieropositive, il cui tasso di uso del tabacco è da due a tre volte superiore a quello della popolazione generale. Questo è particolarmente importante nei Paesi a basso e medio reddito, dove questa educazione e questo supporto sono raramente disponibili.
E se il sostegno alle persone sieropositive per smettere di fumare è una priorità fondamentale per la salute pubblica, secondo gli autori del lavoro gli esperti di Hiv dovrebbero anche incoraggiare i loro pazienti almeno a ridurre la frequenza del fumo, in modo da facilitarne la cessazione definitiva.
Fonte: Aids and Behavior
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