Fumo tra operatori sanitari in Italia: prevalenza in discesa, ma più evidente tra i medici che tra i non medici

Negli ultimi anni, in Italia, la prevalenza dei fumatori tra gli operatori sanitari è in riduzione, ma mentre nei medici diminuisce in modo consistente, il declino è più lento tra gli operatori sanitari non medici. A osservarlo è uno studio condotto tra il 2014 e il 2018 dal sistema di sorveglianza PASSI e i cui risultati sono stati pubblicati sulla annali dell’Istituto Superiore di Sanità.


Dall’analisi del campione in esame, inclusi 1.253 medici e 4.840 operatori sanitari non medici, la prevalenza del fumo è del 23%. Prendendo in considerazione i singoli sottogruppi, però, all’interno del gruppo dei medici la prevalenza è del 16% e varia in base alle caratteristiche demografiche, con le donne che fumano meno degli uomini, i medici oltre i 50 anni che fumano meno dei giovani e i medici del Nord che fumano meno di quelli residenti al Sud.


Tra gli operatori sanitari non medici, invece, la prevalenza del fumo è del 25,3% e in questo gruppo il dato non varia con età o genere, ma in base a fattori socioeconomici, con una migliore condizione economica e un più elevato livello di istruzione che sarebbero fattori protettivi.


Anche se il dato non è statisticamente significativo, dunque, il trend della prevalenza del fumo è in riduzione del 45%, essendo passato dal 20,8%, nel 2014, all’11,5%, nel 2018. Un dato incoraggiante, visto che lo status di fumatore tra i medici può avere un impatto sulla loro pratica professionale.


I medici e gli operatori sanitari, infatti, a detta degli stessi autori dell’indagine, hanno un ruolo chiave nella prevenzione della dipendenza dal fumo, sia nella diffusione che nel contrasto. Prima di tutto, gli operatori sanitari sono un esempio per i loro pazienti, in relazione alle loro abitudini al fumo. Inoltre, nel supportare i fumatori che vogliono smettere, gli operatori sanitari possono indicare e offrire trattamenti efficaci. Infine, si è visto che medici e infermieri che fumano sono più restii nell’affrontare il problema del fumo dei loro pazienti e nel raccomandare metodi per smettere di fumare.


Fonte: PASSI surveillance system data, 2014-2018. Ann Ist Super Sanità (2021)

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