La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
Molte condizioni neurodegenerative, dal glaucoma al morbo di Alzheimer, sono caratterizzate da lesioni agli assoni che spesso portano a danni neuronali e morte cellulare.
L’inibizione di un enzima chiamato DLK (dual leucine zipper chinase) sembra proteggere in modo robusto i neuroni in un’ampia gamma di modelli di malattie neurodegenerative.
Questo approccio però porta anche all’inibizione della rigenerazione assonale. Fino ad ora, non c’erano metodi efficaci per migliorare la sopravvivenza a lungo termine dei neuroni e promuovere la rigenerazione.
In un documento pubblicato dalla rivista Proceedings of the Ntional Academy of Sciences of the United States of America (PNAS), un team multi-universitario di ricercatori americani ha identificato una famiglia di enzimi (le chinasi GCK-IV) la cui inibizione è fortemente neuroprotettiva e porta alla rigenerazione degli assoni.
“Abbiamo scoperto che esiste una serie di geni che, quando inibiti, consentono alle cellule del nervo ottico di sopravvivere e rigenerarsi”, riassume l’autore senior Derek Welsbie, professore associato di oftalmologia presso l’Università di California a San Diego.
“Per il ripristino della vista, servono sopravvivenza e rigenerazione delle cellule e il nostro studio rappresenta un passo in questa direzione”.
I ricercatori hanno creato cellule gangliari retiniche (RGC) da cellule staminali umane.
Le RGC sono i neuroni che ricevono informazioni visive dai fotorecettori e aiutano a trasmettere tali informazioni al cervello. Hanno condotto su queste cellule una serie di esperimenti per testare l’effetto di sostanze chimiche note in termini di capacità a stimolare la sopravvivenza e la rigenerazione cellulare.
“Abbiamo quindi utilizzato una tecnica di apprendimento automatico per capire perché alcuni composti erano attivi mentre altri non lo erano e così abbiamo identificato questi geni chiave”, aggiunge Welsbie. La loro inibizione migliora la sopravvivenza e favorisce la rigenerazione.
“Fondamentalmente, il glaucoma è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dalla progressiva perdita delle RGC e dei loro assoni, che porta a danni strutturali e funzionali misurabili al nervo ottico, disabilità visiva e cecità”. Non è ancora noto se questi risultati si estendano ad altri tipi di neuroni, ma lo studio suggerisce delle possibilità terapeutiche.
Fonte: PNAS