Hiv, batteri intestinali e suscettibilità all’infezione

Determinati batteri intestinali, incluso uno essenziale per la buona salute del microbioma, sarebbero differenti tra le persone con infezione da HIV rispetto a chi non ha il virus. È la conclusione cui è arrivato un gruppo di ricercatori dell’Università della California di Los Angeles (USA), che ha pubblicato una ricerca su eBioMedicine. Il microbioma intestinale, dunque, potrebbe contribuire al rischio di una persona di contrarre l’HIV, come ha spiegato Jennifer Fulcher, della UCLA.

È noto che c’è un legame tra HIV cronico e cambiamenti a livello di batteri intestinali. I ricercatori hanno voluto indagare meglio in che momento, a seguito dell’infezione da HIV, questi cambiamenti iniziano a manifestarsi. A questo scopo, il team ha esaminato 27 campioni di microbioma intestinale umani, raccolti prima e dopo aver contratto l’infezione, confrontando con 28 campioni da soggetti a rischio di contrarre l’infezione, ma senza HIV.

Dai risultati è emerso che durante il primo anno ci sono stati pochissimi cambiamenti nei batteri intestinali. Tuttavia, il team ha osservato che gli uomini che contraevano il virus avevano pre-esistenti differenze a livello di batteri intestinali, anche prima di infettarsi. In particolare, rispetto ai controlli non infetti, i sieropositivi avevano ridotti livelli di specie dei batteroidi, una tipologia di batteri prevalenti nel basso intestino e che ha importanti funzioni metaboliche nel mantenere una buona salute intestinale, e aumentati livelli di Megasphaera elsdenii, il cui ruolo non è ancora noto.

Fonte: ebioMedicine 2022

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36179550/

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