Hiv, variabilità geografica tra i tassi di vaccinazione Covid-19

La vaccinazione contro il Covid-19 è particolarmente importante per gli individui immunocompromessi, come le persone che vivono con l’Hiv, che hanno maggiori rischi di sviluppare sintomi gravi e morire. Un team di ricercatori ha recentemente analizzato i tassi di vaccinazione Covid-19 in tutto il mondo tra le persone che vivono con l’Hiv, rivelando un tasso di vaccinazione complessivo del 55% ma con tassi che variano significativamente in base all’area geografica.


Nei 7.770 partecipanti di età compresa tra 40 e 75 anni, il tasso di vaccinazione complessivo era del 55%, e i tassi erano più alti erano negli Stati Uniti (72%), Perù (69%) e Brasile (63%), mentre i più bassi in Sud Africa (18%), Uganda (3%) e Haiti (0%). I tassi erano più alti riguardavano la super regione ad alto reddito (71%), seguita da America Latina e Caraibi (59%), Asia meridionale (49%), Sud-Est/Asia orientale (41%) e Africa subsahariana (18%).


Poiché i dati evidenziano grandi disuguaglianze nei tassi tra le regioni, secondo gli autori del lavoro i funzionari della sanità pubblica dovrebbero utilizzare questi dati per aumentare gli sforzi per fornire l’accesso ai vaccini per le persone che vivono con l’Hiv, in particolare in quei gruppi vulnerabili alla morbilità e mortalità Covid-19.


Nei Paesi ad alto reddito, le maggiori disparità si registrano tra individui di colore e donne. I dati suggeriscono anche, in modo rassicurante, che le persone con indice di massa corporea e rischio cardiovascolare più elevati hanno tassi di vaccinazione più elevati, che è importante per prevenire la morbilità in questi gruppi a rischio. Questo suggerisce anche che il rinforzo di questo messaggio da parte dei funzionari della sanità pubblica viene efficacemente incorporato nella cura dell’Hiv.


Fonte: The Journal of Infectious Diseases

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