Uno studio che confronta l’aspettativa di vita delle persone con malattia infiammatoria intestinale (Ibd) e senza ha rilevato che, mentre l’aspettativa di vita è aumentata per entrambi i gruppi, le persone con Ibd generalmente muoiono prima.

Sebbene la notizia che l’aspettativa di vita sia aumentata nelle persone con Ibd è qualcosa di positivo, il fatto che esista ancora un divario tra le persone con e senza la malattia ne ridimensiona la portata. Chi soffre di Ibd, infatti, può avere del dolore che può influire negativamente sul funzionamento quotidiano e contribuire alla diminuzione dell’aspettativa di vita.

Lo studio ha coinvolto 32.818 persone che avevano con Ibd nel 1996 (e 163.284 persone senza la malattia), aumentante a 83 672 nel 2011 (e 418.360 persone senza Ibd).

Nelle donne con Ibd, l’aspettativa di vita è aumentata di quasi 3 anni tra il 1996 (75,5 anni) e il 2011 (78,4 anni). Quella tra gli uomini con Ibd è passata da 72,2 anni a 75,5 anni tra il 1996 e il 2011.

Tuttavia, le persone con Ibd avevano un’aspettativa di vita costantemente più breve rispetto a quelle senza. Le donne con la malattia possono vivere tra i 6,6 e gli 8,1 anni in meno rispetto alle donne senza Ibd. Gli uomini con Ibd tra i 5,0 e i 6,1 anni in meno rispetto a quelli senza.

Quando si è misurata l’aspettativa di vita regolata in base alla salute, una misura di come i sintomi influenzino sia la qualità della vita che l’aspettativa, il divario tra quelli con e senza Ibd è stato ancora maggiore. Le donne con Ibd hanno fatto registrare un’aspettativa di vita regolata in base alla salute tra i 9,5 a 13,5 anni più breve rispetto alle donne senza Ibd. Gli uomini da 2,6 a 6,7 anni in meno rispetto ai coetanei privi della malattia.

I pazienti con Ibd spesso hanno una probabilità più alta di ricevere diagnosi di cancro, malattie cardiache, artrite e altre condizioni.

Gli autori del lavoro concludono auspicando di trovare migliori strategie di gestione del dolore.

Fonte: Canadian Medical Association Journal