Identificare la steatoepatite non alcolica attraverso gli ultrasuoni

Ad oggi rimane ancora la necessità di sviluppare uno strumento non invasivo, accurato e facile da poter utilizzare per identificare i pazienti con steatoepatite non alcolica (NASH). Le ultime ricerche hanno dimostrato come le tecniche di ultrasuoni quantitativi (QUS), se applicate in clinica e preclinica, abbiano migliorato significativamente la diagnostica medica.


Gli esperti hanno quindi voluto sviluppare e convalidare l’efficacia di uno strumento diagnostico basato sull’analisi QUS per identificare con precisione la NASH.


La coorte di analisi era composta da 259 individui affetti da malattia non alcolica del fegato grasso (NAFLD) – provata da biopsia.  Lo spettro istologico della NAFLD è stato classificato secondo il sistema di punteggio della rete di ricerca clinica NASH, mentre sono state effettuate ulteriori analisi QUS grazie ai dati di radiofrequenza (RF) e ai dati grezzi di iLivTouch. Inoltre, per selezionare le caratteristiche predittive più utili è stato utilizzato il metodo LASSO (Least Absolute Shrinkage and Selection operator), che permette di selezionare in maniera automatica determinate variabili considerate nella ricerca.


I risultati ottenuti si basavano su 18 parametri RF, ma con il metodo LASSO è stato possibile ridurli a 2 e costruire un nuovo QUS-score con una buona capacità di discriminazione per identificare e individuare la NASH. L’utilizzo e l’analisi del QUS-score si sono dimostrati efficienti in diversi sottogruppi considerati.


In conclusione, i ricercatori hanno valutato che il QUS-score, sviluppato dall’ecografia quantitativa, costituisce un modo nuovo, non invasivo e pratico per identificare la NASH.


Fonte: Liver International

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