Infezioni delle protesi articolari non si legano a procedure dentali invasive

Un nuovo studio britannico indica che i pazienti con protesi articolari non necessitano di antibiotici prima di una procedura odontoiatrica invasiva per prevenire infezioni.

I ricercatori della University of School of Clinical Dentistry di Sheffield – guidati da Martin Thornhill –  hanno condotto uno studio di coorte usando i dati nazionali del database Hospital Episode Statistics del Servizio sanitario nazionale (NHS) britannico e informazioni pervenute dalla Business Services Authority del NHS, che raccoglie le cartelle di tutti i pazienti che ricevono trattamenti odontoiatrici nell’ambito del NHS in Inghilterra. Gli odontoiatri del NHS britannico sono stati invitati a registrare le estrazioni dentali, la rimozione del tartaro e le procedure odontoiatriche da aprile 2008.

Tra il 2011 e il 2017, oltre 23.000 pazienti sono stati ricoverati in ospedale con infezioni tardive di protesi articolari (LPJI), 9.427 dei quali avevano le cartelle odontoiatriche disponibili. L’analisi si è concentrata su quest’ultimo gruppo (età media 68 anni, 52% uomini).

Un quarto dei pazienti è stato sottoposto a sostituzione dell’anca e un terzo a sostituzione del ginocchio. Tra tutti i pazienti con LPJI, la mortalità ospedaliera era pari al 3,7%, mentre in coloro per cui erano disponibili le cartelle odontoiatriche il tasso si attestava al 2,2%.

I tipi di batteri implicati nelle LPJI sono stati registrati nel 46,0% dei pazienti per cui si disponeva di dati odontoiatrici, con il 53% di stafilococchi, 9% di streptococchi orali, 5% di altri streptococchi, 20% di altri organismi e 13% di infezioni miste.

Sia nel gruppo di controllo che in quello sottoposto a procedure invasive non è stato osservato alcun aumento significativo delle procedure dentali invasive (IDP) da uno a tre mesi prima del ricovero per LPJI.

Fonte: JAMA Network Open

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