Interventi oncologici e restrizioni. Lo studio internazionale di The Lancet

Le restrizioni rese necessarie dalla pandemia da Covid-19 hanno avuto un impatto sulla chirurgia oncologica. I ritardi nelle operazioni non hanno avuto un effetto sulla mortalità a breve termine ma potrebbero averla sulla mortalità a lungo termine dei pazienti con tumore.
È quanto rivela uno studio di coorte, prospettico, internazionale, condotto dai ricercatori della CovidSurg e pubblicato dalla rivista The Lancet.


Per la ricerca sono stati arruolati 20.006 pazienti adulti provenienti da 466 ospedali in 61 Paesi con 15 tipi di cancro, che dovevano sottoporsi a intervento chirurgico nel corso della pandemia e che sono stati seguiti fino al momento dell’intervento o fino alla fine del follow-up (31 agosto 2020).


Tra tutti i pazienti idonei in attesa di intervento chirurgico, 2.003 (il 10%) non sono stati sottoposti all’operazione nel corso del follow-up durato 23 settimane per ragioni correlate alla pandemia. Restrizioni leggere sono state associate a un tasso di non intervento dello 0,6%, restrizioni moderate a un tasso del 5,5% e lockdown completi con un tasso del 15%.


La percentuale di pazienti che pur non essendo sottoposti a terapia neoadiuvante che sono stati operati dopo più di 12 settimane dalla diagnosi è aumentata del 9,1% durante le restrizioni leggere, del 10,4% durante i blocchi moderati e del 23,8% nel corso dei lockdown completi.


I ricercatori concludono che i sistemi di chirurgia del cancro in tutto il mondo sono stati resi fragili dalle restrizioni, un paziente su sette nei momenti di lockdown completi non è stato sottoposto a intervento chirurgico programmato. “Sebbene gli esiti oncologici a breve termine non siano stati compromessi, i ritardi e il non effettuare le operazioni potrebbe portare a riduzioni a lungo termine della sopravvivenza”. La resilienza dei sistemi di chirurgia elettiva richiede dunque un rafforzamento, “che potrebbe includere percorsi chirurgici elettivi protetti e investimenti a lungo termine nella capacità di intervento per cure acute durante le emergenze di salute pubblica per proteggere il personale e i servizi elettivi”.


Fonte: Lancet Oncol. 2021

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