La demenza non deve essere dimenticata: l’editoriale di The Lancet

I governi non si stanno impegnando abbastanza nella lotta contro la demenza e tutto il mondo è in ritardo nel conseguimento degli obiettivi fissati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). È quanto denuncia l’editoriale della rivista Lancet Neurology del 1 settembre.


Nel 2017, l’Oms ha pubblicato il suo Piano Globale sulla Demenza 2017-2025, approvato da tutti i 194 Stati membri dell’Oms. Il programma fissava obiettivi in sette aree di azione: la demenza come priorità di salute pubblica; consapevolezza della demenza; riduzione del rischio; diagnosi, trattamento, cura e supporto; supporto per gli accompagnatori; sistemi di informazione e ricerca e innovazione. Dal 2018 l’organizzazione Alzheimer’s Disease International (ADI) pubblica relazioni annuali che documentano i progressi in queste aree: l’ultimo rapporto, From Plan to Impact IV, mostra un ritardo su tutti i fronti.


A maggio 2021, solo 32 (il 16%) Stati membri disponevano di piani che soddisfacevano i criteri ADI e non tutti disponevano di finanziamenti adeguati. Restano quindi 114 Stati di cui solo 21 stanno sviluppando piani per i prossimi anni.
“I lenti progressi verso gli obiettivi del piano d’azione globale negli ultimi 18 mesi sono comprensibili”, scrivono gli autori, “poiché i governi hanno affrontato le sfide della pandemia di Covid-19”. Milioni di persone in tutto il mondo però vivono ancora con la demenza e proprio a causa delle restrizioni dovute al Covid-19 hanno avuto maggiore difficoltà ad ottenere supporto o a ricevere una diagnosi.

Sono stati compiuti alcuni progressi nonostante la pandemia, con il lancio di piani per la demenza in Cina, Repubblica Dominicana, Germania e Islanda; in Indonesia, gli appuntamenti per la vaccinazione vengono utilizzati come un’opportunità per fornire un programma di formazione del cervello agli anziani. Ma la maggior parte dei paesi deve fare di più.


Come delineato nella Lancet Commission del 2020, la riduzione dei fattori di rischio ha il potenziale per prevenire circa il 40% dei casi di demenza. Eppure, solo 27 paesi hanno promosso campagne di riduzione del rischio di demenza.
Per supportare i Paesi nella loro attuazione del piano d’azione, nel maggio 2021, l’Oms ha lanciato la piattaforma di scambio di conoscenze GDO (Global Dementia Observatory), fornendo esempi di buone pratiche nelle sette aree di azione. Più tardi nel 2021, l’Oms ha anche in programma di pubblicare un progetto di ricerca sulla demenza, simile ai progetti per le malattie infettive.


Fonte: The Lancet

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