La genetica dei disturbi alimentari

Circa 4 persone su 10, in Europa occidentale, a un certo punto della propria vita sperimentano un disturbo alimentare: anoressia nervosa, bulimia nervosa o disturbo da alimentazione incontrollata.


Negli ultimi anni, studi sulla base genetica dell’anoressia nervosa hanno evidenziato l’esistenza di marcatori genetici predisponenti, presenti in altri disturbi psichiatrici. Analizzando il genoma di decine di migliaia di britannici, un team composto dai ricercatori dell’Università di Ginevra (UNIGE), degli Ospedali universitari di Ginevra (HUG), del King’s College di Londra, dell’University College London, dell’Università della Carolina del Nord (UNC) e della Icahn School of Medicine del Monte Sinai ha scoperto delle somiglianze genetiche tra diversi disturbi alimentari e altri disturbi psichiatrici.

Lo studio è pubblicato dall’International Journal of Eating Disorders.

“L’obiettivo del nostro studio era comprendere le somiglianze e le differenze genetiche tra tutti i disturbi alimentari”, spiega Nadia Micali, Professore presso il Dipartimento di Psichiatria della Facoltà di Medicina dell’UNIGE. Per farlo il team di ricerca ha analizzato i genomi di oltre 20.000 persone.


I ricercatori avevano a disposizione il Dna dei volontari, i loro dati sanitari di base, le risposte a questionari che includevano domande su disturbi psichiatrici e storia di disturbi alimentari.


Lo studio mostra che ci sono importanti somiglianze genetiche tra anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata, ma anche differenze notevoli. “Le somiglianze risiedono nell’associazione con rischi psichiatrici: anoressia nervosa, bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata condividono il rischio genetico con alcuni disturbi psichiatrici, in particolare per la schizofrenia e la depressione, confermando così la forte componente psichiatrica di questi disturbi”, commenta Micali.


Tuttavia, la grande differenza riguarda la genetica associata alla regolazione del peso corporeo, che è opposta tra anoressia da un lato, e bulimia nervosa e disturbo da alimentazione incontrollata dall’altro, quest’ultima legata ad un alto rischio genetico di obesità, e un BMI elevato. Una predisposizione genetica a un peso elevato rispetto a un peso leggero può costituire un fattore determinante che spinge gli individui con un rischio genetico psichiatrico simile a diversi disturbi alimentari. “La componente metabolica e fisica indirizzerebbe quindi l’individuo o verso l’anoressia nervosa o verso la bulimia nervosa o disturbo da alimentazione incontrollata”, conclude Micali.


“Inoltre, questo studio conferma una chiara relazione genetica tra disturbo da alimentazione incontrollata e disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), che era già stato osservato clinicamente, che potrebbe essere collegato a una maggiore impulsività caratteristica comune a entrambi i disturbi”.


Fonte: International Journal of Eating Disorders

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