La depressione come comorbilità in pazienti con dolore influisce sul giudizio degli osservatori
Secondo uno studio pubblicato sul British Journal of Pain, il fatto che un paziente con dolore abbia una diagnosi di […]
In caso di incidente, la capacità di reagire e di capire la situazione delle persone presenti è molto importante. I ricercatori della Linköping University e della Old Dominion University negli Stati Uniti hanno valutato la capacità delle persone di valutare la gravità delle perdite di sangue.
I risultati, pubblicati dalla rivista PLoS One, mostrano una discrepanza legata al sesso della vittima: per una donna che perde sangue, sia la perdita di sangue che le lesioni mortali sono sottovalutate.
“La conoscenza dell’emorragia da parte dei ‘non addetti ai lavori’ è molto importante perché molti decessi avvengono fuori dall’ospedale”, precisa Erik Prytz dell’Università di Linköping.
Ricerche precedenti hanno dimostrato che le persone hanno difficoltà a stimare quanto una persona ferita stia sanguinando. Anche chi ha una formazione medica spesso sovrastima piccoli volumi di sangue e sottovaluta volumi maggiori. Sembra anche che le reazioni cambino in base al sesso della vittima, ma fin ora questo aspetto non era mai stato studiato.
Per questa ragione i ricercatori hanno voluto indagare il ruolo del genere della vittima nella capacità di stimare la perdita di sangue.
Hanno quindi mostrato a 125 partecipanti allo studio 78 videoclip di attori di sesso femminile o maschile che sembrano sanguinare dall’interno della coscia.
I partecipanti hanno avuto modo di vedere le lesioni simulate da varie angolazioni e le vittime sanguinavano a velocità e volumi differenti.
I partecipanti dovevano valutare se la perdita di sangue fosse non pericolosa, pericolosa o potenzialmente letale (il sanguinamento è considerato potenzialmente letale quando si perdono 1,5 litri di sangue).
I risultati hanno supportato quanto osservato in ricerche precedenti: i partecipanti sovrastimavano piccoli volumi di sangue e sottovalutavano volumi maggiori.
Le perdite di sangue fino a 2 decilitri sono state percepite come maggiori di quanto fossero effettivamente, mentre i volumi superiori a 4 decilitri sono stati sottostimati.
Volumi di sangue di 3 decilitri, tuttavia, sono stati stimati correttamente. Lo studio ha anche mostrato che i partecipanti sottovalutavano la perdita di sangue tra le vittime di sesso femminile più che tra le vittime di sesso maschile, indipendentemente dal volume.
E per le vittime di sesso femminile, la perdita è stata classificata come meno pericolosa per la vita. Questi aspetti, secondo gli autori, vanno inclusi nelle formazioni in pronto soccorso dei “non specialisti”.
Fonte: PLoS One