Lesioni spinali: chirurgia mininvasiva preferibile a quella a cielo aperto

Secondo uno studio pubblicato dal Journal of NeuroInterventional Surgery, la fissazione posteriore percutanea corta (PPSF) e la cifoplastica con palloncino (BK) combinate sono un approccio valido nel trattamento delle lesioni spinali che provocano fratture toracolombari senza compromissione neurologica, e sarebbero da preferire alla chirurgia a cielo aperto.


“Non vi è consenso sul trattamento delle lesioni spinali che provocano fratture toracolombari senza compromissione neurologica. Molti centri traumatologici scelgono la chirurgia a cielo aperto invece di un approccio neurointerventistico che combina la fissazione posteriore percutanea corta (PPSF) e la cifoplastica con palloncino (BK)” spiega Henri Salle, del CHU Limoges, autore principale dello studio.


I ricercatori hanno cercato di valutare la sicurezza e l’efficacia della gestione con PPSF e BK e di stimare il miglioramento atteso, chiarendo i fattori che lo influenzano. A questo scopo hanno esaminato retrospettivamente 102 pazienti sottoposti a PPSF + BK per il trattamento di fratture traumatiche toracolombari singole dal 2007 al 2019.


Sono stati valutati cifosi, perdita di altezza del corpo vertebrale, risultati clinici e funzionali tra cui scala analogica visiva e indice di disabilità di Oswestry. Gli esperti hanno esaminato gli effetti complessivi in ​​tutti i pazienti costruendo un modello statistico lineare e quindi hanno valutato se l’efficacia dipendesse dalle caratteristiche dei pazienti o dalle fratture.


Ebbene, nessun paziente ha manifestato peggioramento neurologico o infezioni della ferita. I tassi medi di variazione sono stati del 74,4% per la cifosi e dell’85,5% per perdita di altezza del corpo vertebrale. Il trattamento della cifosi è risultato più efficace sulle fratture di Magerl A3 e B2, e per le fratture con lieve protrusione della parete posteriore del canale spinale. Un punteggio più alto sulla scala analogica visiva postoperatoria è stato predittivo di un esito peggiore a un anno.


“I nostri risultati confermano e convalidano questo trattamento chirurgico. Tutti i pazienti hanno mostrato cifosi migliorata e ripristino dell’altezza del corpo vertebrale. Consigliamo di optare per questa tecnica piuttosto che per la chirurgia a cielo aperto” concludono gli autori.


Fonte: Journal of NeuroInterventional Surgery

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