L’inquinamento atmosferico aumenta il rischio di dermatite atopica nei bambini

Secondo uno studio pubblicato sull’Italian Journal of Pediatrics, l’esposizione a concentrazioni più elevate di idrocarburi totali, idrocarburi non metanici e metano è associata a un aumento del rischio di dermatite atopica infantile.


“Sempre più prove suggeriscono che l’inquinamento atmosferico possa agire come un fattore di rischio ambientale importante nello sviluppo e nell’aggravamento della dermatite atopica infantile” spiega Chieh Wang, del China Medical University Hospital, Taichung, Taiwan, primo nome dello studio.


Per valutare la questione, i ricercatori hanno raccolto informazioni dal database di ricerca dell’assicurazione sanitaria nazionale di Taiwan (NHI) e le hanno collegate al database di monitoraggio della qualità dell’aria di Taiwan. Dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2012 i bambini di età inferiore ai 18 anni sono stati selezionati e seguiti longitudinalmente fino alla diagnosi di dermatite atopica, al ritiro dal database o al 31 dicembre 2012. Sono stati esclusi i bambini con dati mancanti o quelli con diagnosi di dermatite atopica precedente all’arruolamento in questo studio.


Rispetto alle concentrazioni di inquinanti inferiori, l’hazard ratio aggiustato per la dermatite atopica è aumentato al crescere delle concentrazioni di esposizione a idrocarburi totali (THC) passando da 1,65 a 10,6, idrocarburi non metanici (NMHC) da 1,14 a 2,47, e metano (CH4) da 1,70 a 11,9.


Fonte: Ital J Pediatr. 2021

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