Melanoma: aumenta il rischio con lo shift work

Il lavoro a turni, dall’inglese shift work, sempre più diffuso nei paesi industrializzati, comprende un’ampia gamma di orari, come quello serale o notturno; può prevedere turni spezzati, prolungati o a rotazione; inoltre, può svolgersi nel fine settimana, o essere “a chiamata”.

Sebbene questa impostazione occupazionale implichi costi significativi per i lavoratori, tra cui molti impatti pericolosi non solo sulle loro relazioni, sulla vita sociale e sui modelli di sonno, ma anche sulla loro salute generale, è inevitabile e viene dato per scontato da molte aziende.

La desincronizzazione dei ritmi circadiani rispetto al ciclo del sonno e alla produzione di melatonina predispone i lavoratori ad una maggiore suscettibilità a disturbi cardiovascolari, neuropsichiatrici ed endocrini e allo sviluppo di tumori.

Degli studiosi di centri universitari siti in Arabia Saudita, Egitto e Canada hanno condotto una revisione sistematica e meta-analisi per riassumere i risultati degli studi caso-controllo e di coorte pubblicati che esploravano l’associazione tra lavoro a turni e rischio di di sviluppare tumori della pelle. Nello specifico, hanno valutato l’impatto di una maggiore durata del lavoro a turni sul rischio della patologia.

Gli autori hanno incluso 9 studi, per un totale di 3.579.147 partecipanti e 17.308 casi di cancro della pelle. Secondo i risultati, pubblicati nel 2020 su Scientific reports, il lavoro a turni sarebbe associato ad un aumentato rischio di melanoma (RR = 1,10, 95% CI = 1,05-1,16). Non solo, dall’analisi dose-risposta è affiorato che questo rischio aumenterebbe cumulativamente del 2% per ogni anno di lavoro a turni (RR = 1,02; 95% CI = 1,00-1,03).

In contrapposizione, è emersa una diminuzione significativa del rischio di sviluppare carcinoma basocellulare (BCC, basal cell carcinoma) (RR = 0,90, 95% CI = 0,88-0,93). Infine, i ricercatori non hanno rilevato alcuna associazione tra il lavoro a turni e il rischio di sviluppare carcinoma squamocellulare (SCC, squamous cell carcinoma).

Per concludere, lo shift work sembrerebbe accrescere il rischio di sviluppare il melanoma e, in contemporanea, diminuire quello di BCC.

In futuro, sarà necessario effettuare ulteriori studi per confermare i risultati della ricerca e per chiarire i potenziali meccanismi biologici correlati.

Fonte: Scientific reports, 2022

https://www.nature.com/articles/s41598-020-59035-x

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