Associazione tra fattori di rischio e melanoma cutaneo
Un gruppo di ricercatori provenienti dagli Stati Uniti e dalla Cina ha condotto uno studio di randomizzazione mendeliana (MR) al […]
Gli effetti benefici del caffè sulle malattie umane sono ben documentati, ma i meccanismi molecolari dei suoi composti bioattivi sul cancro non sono completamente chiariti. Questo è probabilmente dovuto alla grande eterogeneità delle preparazioni di caffè e delle diverse bevande a base di caffè, ma anche alla scelta di modelli sperimentali in cui la proliferazione, la differenziazione e le risposte immunitarie sono diversamente influenzate.
Ora uno studio ha indagato gli effetti di uno dei composti bioattivi più interessanti del caffè, cioè la caffeina, utilizzando un modello cellulare di melanoma.
Dopo aver identificato i geni potenzialmente coinvolti negli effetti della caffeina e aver individuato alcuni bersagli molecolari specifici, tra cui la tirosinasi, la proliferazione è stata studiata in vitro su cellule iniziatrici di melanoma umano (Mics) e l’espressione delle citochine è stata misurata nei mezzi condizionati.
La tirosinasi si è rivelata un attore chiave nei meccanismi d’azione della caffeina, suggerendo un ruolo cruciale nell’immunomodulazione attraverso la riduzione della secrezione di IL-1β, IP-10, MIP-1α, MIP-1β e Rantes nei mezzi condizionati delle Mic. I potenti effetti antiproliferativi della caffeina sui MICs si verificano probabilmente promuovendo la produzione di melanina e riducendo la secrezione di segnali infiammatori.
Questi dati suggeriscono la tirosinasi come un attore chiave che media gli effetti della caffeina sul melanoma.
Fonte: Molecules
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