Impatto del fumo sulla sopravvivenza nel melanoma cutaneo primario in fasi precoci
I pazienti con melanoma in fasi precoci che fumano mostrano un rischio significativamente aumentato di mortalità per melanoma. Pertanto, valutare […]
Vista l’alta mortalità che caratterizza il melanoma, è di fondamentale importanza studiare potenziali biomarcatori prognostici o in generale meccanismi di progressione della malattia.
Adesso un recente studio ha identificato i marcatori genetici e le prestazioni prognostiche dei regolatori della N6-metiladenosina (m6A).
La variazione genomica e l’analisi di associazione delle espressioni geniche hanno rivelato un alto grado di variazione genomica in presenza di geni regolati da m6A, con i pazienti m6A con varianti genomiche ad alta frequenza nel gene regolatore che tendevano a sviluppare una prognosi peggiore.
L’analisi effettuata ha rilevato per la prima volta le alterazioni genetiche dei geni regolatori m6A nel melanoma e ha identificato i sottogruppi molecolari con degradazione potenziata e potenziamento immunitario basato sulla mutagenesi genomica dei geni regolatori m6A.
È inoltre stata costruita una firma m6A con un’alta accuratezza predittiva nella previsione della prognosi dei pazienti con melanoma, fornendo nuove conoscenze sulla comprensione epigenetica di m6A.
Fonte: BioMed Research International
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