Meno visite per asma al pronto soccorso pediatrico

Un nuovo studio ha evidenziato un brusco calo rispetto agli anni precedenti nelle visite al Pronto soccorso del Boston Children’s Hospital durante la scorsa primavera, a causa della pandemia da Covid-19.

I ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche delle persone di età compresa tra i 2 e i 22 anni che hanno visitato il pronto soccorso dell’ospedale per il trattamento dell’asma tra il 5 gennaio e il 23 maggio del 2018, del 2019 e del 2020.

Le manifestazioni dell’asma in età pediatrica si traducono spesso in visite frequenti al pronto soccorso. Gli autori dello studio hanno notato che il controllo dei sintomi sembrava essere migliorato con l’insorgenza della pandemia. Hanno quindi ipotizzato che ci sarebbe stata anche una diminuzione delle visite al Pronto soccorso legate all’asma.

Viste le chiusure per la pandemia, gli autori hanno deciso che avrebbero confrontato due periodi di tempo per ciascuno dei tre anni: 5 gennaio-21 marzo (prima della chiusura, che in Massachusetts è avvenuta il 24) e 22 marzo-23 maggio (dopo la chiusura), per determinare se il numero di visite pediatriche per l’asma in pronto soccorso cambiasse di anno in anno.

La scoperta più significativa riguarda il drastico e improvviso calo delle visite per l’asma pediatrica poco dopo che sono entrate in vigore le ordinanze di chiusura delle scuole e di permanenza a casa. Questo calo è durato diversi mesi

Nella settimana dal 15 marzo al 21 marzo, il tasso di visite è stato simile nei tre anni inclusi nello studio. Tuttavia, nel periodo post lockdown, questo nel 2020 è diminuito dell’80% e dell’82% rispetto al 2018 e al 2019. Questa diminuzione delle visite è continuata fino al 23 maggio, con una riduzione dell’82% rispetto al 2018 e dell’87% rispetto al 2019.

La percentuale delle visite totali per asma è stata inferiore nel 2020 rispetto al 2018 e al 2019. I ricercatori hanno anche esaminato se i tassi di ricovero in ospedale per asma sono diminuiti durante la chiusura.

Secondo gli autori, questo potrebbe essere legato a una diminuzione generale delle esacerbazioni piuttosto che a pazienti con esacerbazioni più lievi gestite a casa, confermando l’ipotesi che, durante la pandemia, le misure di distanziamento sociale in atto sembrano aver portato a una significativa diminuzione delle esacerbazioni.

Fonte: Annals of the American Thoracic Society

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