Impatto dell’AI nel settore dello screening per il cancro del polmone
Il cancro del polmone è associato a uno dei più alti tassi di morbilità e mortalità tra tutte le forme […]
Gli esperti hanno voluto studiare l’impatto dei polimorfismi del ligando di morte programmato 1 (PD-L1) sulla prognosi dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) trattati con radioterapia curativa.
Lo studio si è basato sull’analisi di quattro polimorfismi a singolo nucleotide (SNP) (rs822336G>C, rs822337T>A, rs822338C>T e rs2297136A>G) presenti nel gene PD-L e valutati all’interno di un campione di 124 pazienti con NSCLC. Dalla registrazione dello stadio clinico è emerso che su 28 era I, su 17 II e su 79 pazienti III.
57 pazienti hanno ricevuto la sola radioterapia (inclusi 28 pazienti che hanno ricevuto la radioterapia stereotassica del corpo) e 67 pazienti hanno ricevuto la chemio-radioterapia sequenziale o concomitante. I fattori di rischio per gli esiti di sopravvivenza sono stati analizzati con il log-rank test e i modelli multivariati dei rischi proporzionali di Cox.
I dati raccolti hanno evidenziato che il genotipo rs822336GC+CC era associato a un miglior tasso di sopravvivenza globale (OS) e sopravvivenza libera da fallimento regionale (RFFS) rispetto al genotipo rs822336GG. Il genotipo rs822337TA+AA, invece, rispetto al genotipo rs822337TT era associato a una miglior percentuale per quanto riguardava i punteggi OS, di sopravvivenza libera da progressione (PFS) e RFFS.
Inoltre, l’aplotipo combinato GTC e GTT (GT*) era associato a percentuali OS, PFS e RFFS significativamente peggiori rispetto a quelle con altri aplotipi combinati.
È stato quindi possibile per gli esperti mostrare come i polimorfismi PD-L1 potrebbero essere marker predittivi per i pazienti con NSCLC sottoposti a radioterapia.
Fonte: Cancer Med
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