Potenza cardiaca a riposo: un indice in grado di predire eventi avversi nello scompenso cardiaco

La potenza cardiaca a riposo, determinata tramite ecocardiografia non invasiva, è associata in maniera indipendente al rischio di esiti avversi nei pazienti con scompenso cardiaco, e fornisce informazioni prognostiche.

“Abbiamo cercato di esplorare il significato del rapporto tra potenza e massa cardiaca a riposo nel predire l’esito negativo nei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione preservata (HFpEF)” spiega Shiqi Wang, del Zhengzhou First People’s Hospital, in Cina, primo nome dello studio.

Questo studio di coorte prospettico ha incluso pazienti con HFpEF e senza significativa malattia valvolare o disfunzione del ventricolo destro. L’endpoint composito includeva la mortalità per tutte le cause e il ricovero per insufficienza cardiaca.

Sono stati inclusi 2.089 pazienti. Dopo un follow-up medio di 4,4 anni, 331 pazienti (15,84%) sono deceduti e 391 (18,72%) sono stati ricoverati per scompenso cardiaco. Nell’analisi di regressione multivariata di Cox, il rapporto potenza/massa a riposo < 0,7 W/m2 è stata associata in modo indipendente all’endpoint composito, alla mortalità per tutte le cause, alla mortalità cardiovascolare e al ricovero per scompenso cardiaco.

Per quanto riguarda l’endpoint composito, la mortalità cardiovascolare e l’ospedalizzazione per scompenso cardiaco, la statistica C è aumentata significativamente quando si incorporava la potenza/massa cardiaca a riposo in un modello con fattori di rischio stabiliti. Per l’endpoint composito, l’indice di riclassificazione netta continua dopo l’aggiunta del rapporto potenza/massa cardiaca a riposo nel modello originale con peptide natriuretico pro-cervello N-terminale era del 13,1% e l’indice integrato di discriminazione era dell’1,9%.

Front Cardiovasc Med. 2022 Jul 5;9:915918. doi: 10.3389/fcvm.2022.915918. eCollection 2022.

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fcvm.2022.915918/full

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