Preeclampsia precoce: tra i fattori anche fuliggine e fumo di legna
Anche livelli elevati di esposizione a fumo di legna e all’inquinamento da traffico, durante il primo mese di gestazione, concorrono ad aumentare il rischio di eclampsia precoce.
È quanto è emerso da uno studio USA guidato da Assibey-Mensah, della University of Rochester School of Medicine and Dentistry di Rochester, New York.
Anche se le polveri sottili sono da sempre associate alla preeclampsia, gli effetti dell’inquinamento dell’aria sull’insorgenza della preeclampsia precoce versus tardiva non sono ancora chiari.
La preeclampsia a insorgenza precoce (prima delle 34 settimane) riguarda fino al 20% dei casi ed è attribuita a uno scarso sviluppo precoce della placenta. La preeclampsia tardiva, legata a fattori materni come l’obesità, è meno grave dal punto di vista clinico.
Lo studio Per capire il rapporto tra inquinamento, entrambi i sottotipi di preeclampsia e gli effetti dei diversi agenti inquinanti dell’aria, Assibey-Mensah e colleghi hanno esaminato le cartelle cliniche di oltre 16.000 parti in due ospedali di Rochester dal 2009 al 2013. Sono stati diagnosticati 732 casi di preeclampsia, tra cui 144 a insorgenza precoce e 588 a insorgenza tardiva.
I ricercatori hanno limitato l’analisi al periodo invernale (novembre-aprile), quando la bruciatura della legna in casa è responsabile del 30% delle polveri sottili nel nord della contea di New York.
Gli studiosi hanno stimato i livelli di nero di carbone (BC), un marcatore dell’inquinamento dovuto al traffico; Delta-C, un marcatore di fumo di legna e polveri sottili più piccole di 2,5 un diametro (PM 2.5) presso l’indirizzo di residenza di ogni gestante.
Durante il primo mese di gestazione, ogni aumento nel range interquartile (IQR) di BC si associava a un aumento del 39% (intervallo di confidenza al 95%; dal 3% all’87%) delle probabilità di preeclampsia precoce.
Gli incrementi nel IQR di Delta-C e PM 2.5 si correlavano a probabilità di preeclampsia più elevate rispettivamente del 41% (IC 95%, da 0% a 99%) e del 35% (da 8% a 68%).
Per gli altri mesi di gestazione, vi erano probabilità costantemente più elevate di preeclampsia precoce con maggiori concentrazioni di agenti inquinanti, ma gli incrementi erano statisticamente significativi solo per PM 2.5 e solo fino al quarto mese.
La concentrazione mediana di PM 2.5 era di 6.8 mcg/m3 mentre la Environmental Protection Agency dichiara che le concentrazioni al di sopra di 12 mcg/m3 sono una minaccia per la salute pubblica.
Nonostante le concentrazioni più elevate siano fortemente correlate a una maggiore morbilità e mortalità per malattie cardiovascolari, secondo il team di studio anche concentrazioni inferiori possono provocare danni collaterali.
Tra gli accorgimenti da mettere in pratica per limitare la loro esposizione all’inquinamento dell’aria, il team di studio suggerisce l’utilizzo di un filtro per l’aria in casa, la chiusura delle finestra che affacciano sulle strade principali o molto trafficate e, se possibile, non ricorrere alla lega per riscaldare gli ambienti domestici.
Fonte: Hypertension
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