Qual è l’età per la dialisi peritoneale?

La malattia renale cronica (CKD) è una patologia in costante aumento tra i pazienti con età superiore ai 65 anni ed è correlata a morbilità, fragilità e dipendenza. La terapia generalmente suggerita ai pazienti giovani affetti da CKD è la dialisi peritoneale (PD), ma è un trattamento valido ed efficace anche per i pazienti ultrasessantacinquenni?


Gli esperti, quindi, hanno voluto studiare in cerca di un risultato che potesse avvalorare la teoria del trattamento: vantaggioso per i pazienti >65 o no.


Lo studio prospettico, osservazionale e multicentrico è stato condotto su 2.435 pazienti e per ciascuno è stato descritto l’esito della DP, confrontato con gli altri partecipanti a seconda dell’appartenenza al gruppo d’età e sono anche state valutate le possibili aree di miglioramento in un contesto di vita reale.


I risultati hanno evidenziato come il 31,9% dei pazienti avesse più di 65 anni e come questo gruppo dimostrasse più comorbidità: diabete, precedenti eventi cardiovascolari, indice di Charlson più elevato.


Non sono tuttavia risultate differenze significative nell’efficacia e nel raggiungimento degli obiettivi di adeguatezza del PD, né nella gestione dell’anemia o nella pressione sanguigna durante il follow-up. Il tasso di peritonite, però, era più alto nel gruppo di età superiore ai 65 anni, così come la mortalità.


Alla luce dei dati ottenuti, i pazienti di età superiore ai 65 anni hanno ben soddisfatto i criteri di adeguatezza della PD durante il follow-up. Il trattamento PD risulta quindi un’opzione valida per i pazienti ultrasessantacinquenni, ma non bisogna dimenticare di prestare particolare attenzione anche all’affaticamento del paziente/caregiver coinvolto e alla possibile insorgenza di infezioni.


Fonte: Nefrologia

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