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Reperti incidentali alla RM cerebrale nel 5% dei pazienti anziani
Una nuova ricerca ha dimostrato che quasi il 5% dei cittadini britannici anziani presenta anomalie cerebrali potenzialmente gravi, compresi gli aneurismi, e circa un terzo presenta anomalie dei test ematici.
La conoscenza della prevalenza prevista di questi reperti incidentali nella popolazione generale anziana risulta estremamente utile sia per i ricercatori che per i medici, come affermato dall’autrice Sarah Elisabeth Keuss del Queen Square Institute of Neurology di Londra.
Nella ricerca, questa conoscenza aiuta ad informare i protocolli degli studi sul modo di gestire i reperti incidentali e consente ai partecipanti di venire informati in modo appropriato, inoltre una maggiore consapevolezza aiuta i medici a prendere decisioni sul sottoporre o meno il paziente a una RM, tenendo conto che gli esami radiologici sono sempre più largamente disponibili.
Essa consente di consigliare il paziente sulla probabilità di un reperto incidentale e di bilanciare questo rischio con i potenziali benefici del test.
La prevalenza dei reperti incidentali alla RM riportata nella letteratura varia per via dei metodi differenziali impiegati per revisionare le scansioni, ma nel complesso la prevalenza dei reperti chiave per quanto riguarda aneurismi e masse intracraniche è molto simile a quella riscontrata altrove.
Di fatto, le conseguenze a lungo termine dell’essere informati di un reperto incidentale di un’anomalia sono ignote, e per quanto non si sappia se ciò abbia o meno un impatto sugli esiti, è verosimile che una rivelazione del genere possa causare ansia.
L’impatto psicologico dei reperti negativi sui partecipanti allo studio non è stato indagato, ma sarebbe molto importante da investigare.
Secondo alcuni esperti bisognerebbe decidere se agire sulla base dello status sintomatico individuale oppure in termini di salute pubblica effettuando uno screening ampio di tutta la popolazione per comprendere chi sia a rischio di qualche particolare patologia.
Dal punto di vista delle tecnologie radiologiche come la RM che illustrano nel dettaglio le strutture cerebrali, gli esperti si chiedono se la popolazione debba essere sottoposta a screening prima che accada qualcosa di negativo.
Si tratta di una questione difficile da dirimere in quanto i paradigmi terapeutici vengono costruiti sulla base dello status sintomatico.
Fonte: American Academy of Neurology (AAN) 2020 Science Highlights
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